Il modello tomistico della legge morale naturale è davvero contraddittorio come appare a Kelsen? La presenza simultanea di tendenze contrastanti nella natura umana fa dipendere, così come vuole Kelsen, la loro normatività da un implicito (e indebito date le premesse tomistiche) atto positivo umano? Il saggio intende rispondere a queste due domande, facendo interloquire l'impostazione morale di Sofia Vanni Rovighi con la qualifica kelseniana del soggetto umano quale legislatore. Lo spazio che si dischiude per una valorizzazione antropologica della capacità umana di porre leggi è così verificato nella sua pretesa di valere anche in chiave morale, in una prospettiva che conduce ad una riflessione sulla natura del rapporto tra etica e antropologia, sullo sfondo della "grande divisione" delineata da Hume.
Musio, A., L'io legislatore di Kelsen. Alcune annotazioni teoriche, <<RIVISTA DI FILOSOFIA NEOSCOLASTICA>>, 2009; 2008 (4 - Supplemento): 347-360 [http://hdl.handle.net/10807/10722]
L'io legislatore di Kelsen. Alcune annotazioni teoriche
Musio, Alessio
2009
Abstract
Il modello tomistico della legge morale naturale è davvero contraddittorio come appare a Kelsen? La presenza simultanea di tendenze contrastanti nella natura umana fa dipendere, così come vuole Kelsen, la loro normatività da un implicito (e indebito date le premesse tomistiche) atto positivo umano? Il saggio intende rispondere a queste due domande, facendo interloquire l'impostazione morale di Sofia Vanni Rovighi con la qualifica kelseniana del soggetto umano quale legislatore. Lo spazio che si dischiude per una valorizzazione antropologica della capacità umana di porre leggi è così verificato nella sua pretesa di valere anche in chiave morale, in una prospettiva che conduce ad una riflessione sulla natura del rapporto tra etica e antropologia, sullo sfondo della "grande divisione" delineata da Hume.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.