Perché collezionare i sirfidi? Perché sono insetti «maestri dell’imbroglio», spiega Sjöberg, è in questo che consiste la loro vera peculiarità. Si presentano infatti sotto infiniti travestimenti, tanto che a volte non sembrano neanche mosche, perciò è una vera sfida individuarli. La natura, commenta l’entomologo svedese, talvolta ci presenta insetti dai colori talmente bizzarri che «non sarebbero potuti venire in mente neanche a un surrealista drogato». Eppure dev’esserci una spiegazione, ed è proprio a questo punto che lo scienziato-collezionista si trasforma in narratore. Questi insetti devono avere una funzione evolutiva, ed è nella loro storia che sta nascosto il perché della loro esistenza. Forse non sono in realtà che imitazioni o retaggi di qualcosa che oggi non c’è più: come lo scarabeo stercorario dell’Himalaya, che un tempo prosperava tra «i maestosi mucchi di letame dei lanosi mammut», ma che ora «deve tirare avanti come un principe russo in esilio con i poveri escrementi degli yak». È stato dunque un grande errore, lamenta lo scrittore, sostituire il termine storia naturale con l’arida dicitura biologia. Perché è appunto nella storia che si celano i misteri, ed è lì che bisogna cercarli, una volta che la collezione sarà terminata: «Quando le soddisfazioni della caccia alle specie si saranno esaurite, mi dedicherò alla risoluzione dei misteri». La caccia alle specie: un compito idealmente inesauribile al quale si era votato il grande Linneo. Anche se, a ben guardare, commenta Sjöberg, il celebre naturalista svedese in fondo non ha fatto altro che «vendere un sistema operativo, come Bill Gates» senza però formulare alcuna spiegazione.

Basso, I. M., Frederik Sjöberg. Il talento di un uomo al servizio degli insetti, maestri di imbrogli, <<ALIAS DOMENICA>>, 2015-03-24 [http://hdl.handle.net/10807/107170]

Frederik Sjöberg. Il talento di un uomo al servizio degli insetti, maestri di imbrogli

Basso, Ingrid Marina
2015

Abstract

Perché collezionare i sirfidi? Perché sono insetti «maestri dell’imbroglio», spiega Sjöberg, è in questo che consiste la loro vera peculiarità. Si presentano infatti sotto infiniti travestimenti, tanto che a volte non sembrano neanche mosche, perciò è una vera sfida individuarli. La natura, commenta l’entomologo svedese, talvolta ci presenta insetti dai colori talmente bizzarri che «non sarebbero potuti venire in mente neanche a un surrealista drogato». Eppure dev’esserci una spiegazione, ed è proprio a questo punto che lo scienziato-collezionista si trasforma in narratore. Questi insetti devono avere una funzione evolutiva, ed è nella loro storia che sta nascosto il perché della loro esistenza. Forse non sono in realtà che imitazioni o retaggi di qualcosa che oggi non c’è più: come lo scarabeo stercorario dell’Himalaya, che un tempo prosperava tra «i maestosi mucchi di letame dei lanosi mammut», ma che ora «deve tirare avanti come un principe russo in esilio con i poveri escrementi degli yak». È stato dunque un grande errore, lamenta lo scrittore, sostituire il termine storia naturale con l’arida dicitura biologia. Perché è appunto nella storia che si celano i misteri, ed è lì che bisogna cercarli, una volta che la collezione sarà terminata: «Quando le soddisfazioni della caccia alle specie si saranno esaurite, mi dedicherò alla risoluzione dei misteri». La caccia alle specie: un compito idealmente inesauribile al quale si era votato il grande Linneo. Anche se, a ben guardare, commenta Sjöberg, il celebre naturalista svedese in fondo non ha fatto altro che «vendere un sistema operativo, come Bill Gates» senza però formulare alcuna spiegazione.
Italiano
24-mar-2015
Basso, I. M., Frederik Sjöberg. Il talento di un uomo al servizio degli insetti, maestri di imbrogli, <<ALIAS DOMENICA>>, 2015-03-24 [http://hdl.handle.net/10807/107170]
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