Nel periodo 2000-2010 il rischio delle azioni bancarie è significativamente mutato sia per livello sia per composizione. Il beta – cioè l’indicatore di rischio sistematico – dei titoli bancari è raddoppiato nel periodo 2000-2010, mentre il livello attuale del rischio specifico è allineato al livello osservato agli inizi del decennio scorso. Si è osservato un aumento transitorio del rischio specifico in corrispondenza della crisi finanziaria, aumento che è stato successivamente riassorbito con un movimento di ritorno verso la media. Nel contempo si è assistito a una significativa ricomposizione delle fonti di rischio delle azioni bancarie, con il rischio sistematico che ha assunto una quota del rischio totale superiore sia a quella precedente la crisi finanziaria del 2007-2009 sia a quella degli inizi del decennio scorso. La quota di rischio totale riconducibile all’andamento del mercato, e quindi al rischio sistematico, si colloca comunque nell’ultimo triennio nell’intorno del 35%. Ciò implica che le informazioni specifiche alla banca spiegano ancora la maggior parte del rischio complessivo.
Petrella, G., La rischiosità delle azioni bancarie nel periodo 2000-2010, <<OSSERVATORIO MONETARIO>>, 2011; (1): 56-66 [http://hdl.handle.net/10807/10672]
La rischiosità delle azioni bancarie nel periodo 2000-2010
Petrella, Giovanni
2011
Abstract
Nel periodo 2000-2010 il rischio delle azioni bancarie è significativamente mutato sia per livello sia per composizione. Il beta – cioè l’indicatore di rischio sistematico – dei titoli bancari è raddoppiato nel periodo 2000-2010, mentre il livello attuale del rischio specifico è allineato al livello osservato agli inizi del decennio scorso. Si è osservato un aumento transitorio del rischio specifico in corrispondenza della crisi finanziaria, aumento che è stato successivamente riassorbito con un movimento di ritorno verso la media. Nel contempo si è assistito a una significativa ricomposizione delle fonti di rischio delle azioni bancarie, con il rischio sistematico che ha assunto una quota del rischio totale superiore sia a quella precedente la crisi finanziaria del 2007-2009 sia a quella degli inizi del decennio scorso. La quota di rischio totale riconducibile all’andamento del mercato, e quindi al rischio sistematico, si colloca comunque nell’ultimo triennio nell’intorno del 35%. Ciò implica che le informazioni specifiche alla banca spiegano ancora la maggior parte del rischio complessivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.