Tra i disturbi emotivi post-partum particolare attenzione è stata dedicata alla depressione post-natale (PND) e, più di recente al disturbo da stress post-traumatico (PTSD). L’ipotesi che il parto, anche in condizioni tipiche e in assenza di fattori traumatogeneci, possa rappresentare per alcune donne una esperienza caratterizzata da emozioni negative, inconsapevolmente represse e non comunicabili e per questo generare sintomi parziali o totali del PTSD (Beck et al., 1985; Beck, 2004 ; Wijma et al., 1997, è stata verificata in altre nostre ricerche che , attraverso l’applicazione del protocollo di Expressive Writing di Pebbebaker (1999), hanno evidenziato l’effetto positivo della narrazione nella riduzione dei sintomi del PTSD. Sulla stessa linea si colloca questo lavoro volto a verificare se l’ expressive writing contribuisca a prevenire/ridurre sia i sintomi da stress sia depressivi. Partecipanti, procedura e strumenti Le partecipanti alla ricerca sono 113 donne di età compresa tra 19 e 39 anni (età media 31.12, DS=4.41), esaminate nei primi giorni dopo il parto (T1) con il Beck Depression Inventory –II (BDI-II) (Beck et al., 1996, adatt. it Ghisi et al.2006) per i sintomi depressivi e con il Perinatal Post-Traumatic Stress Disorder Questionnaire (PPQ) ( DeMier et al., 1996) per il PTSD specificatamente connesso al parto. Le partecipanti sono state quindi, con metodo randomizzato, suddivise in due gruppi: Expressive Writing e Controllo. Alle neo mamme del gruppo expressive writing è stato chiesto di esporre per iscritto la propria esperienza del parto, secondo le indicazioni, in parte modificate, di Pennebaker (1999) mentre al gruppo di controllo è stato chiesto di esporre episodi neutri della vita quotidiana. Tre mesi dopo il parto (T2) le donne sono state rivalutate in chiave di sintomi depressivi e postraumatici con gli stessi strumenti del T1. Risultati Non vi sono differenze significative tra i due gruppi, nelle medie dei sintomi depressivi e posttraumatici, alla baseline (T1). A tre mesi post-intervento la percentuale di donne con sintomi depressivi di livello medio-moderato sono rispettivamente l’8,8% nel gruppo EW e il 16% nel controllo e quelle con PTSD clinico il 10,5% nell’EW e il 30% nel controllo. I dati desunti dall’ ANCOVA (modello di regressione con i dati al T2 come variabili dipendenti, le due condizioni EW e Controllo come fattore tra soggetti, i dati di baseline come co-variate e intervento x baseline come interazione), indicano che a 3 mesi dal parto i punteggi di depressione e PTSD sono più bassi nel gruppo expressive writing rispetto al controllo. L’intervento di EW riduce significativamente i punteggi di PTSD in tutte le donne e risulta più efficace nelle neo-mamme con punteggi medi e alti di depressione al T1.
Di Blasio, P., Camisasca, E., Ionio, C., Milani, L., Miragoli, S., Expressive writing e disturbi emotivi post-partum, Abstract de <<XXX Congresso Nazionale - Associazione Italiana di Psicologia, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione>>, (Messina, 13-16 September 2017 ), Alpes Italia, Roma 2017: 76-76 [http://hdl.handle.net/10807/105399]
Expressive writing e disturbi emotivi post-partum
Di Blasio, Paola;Camisasca, Elena;Ionio, Chiara;Milani, Luca;Miragoli, Sarah
2017
Abstract
Tra i disturbi emotivi post-partum particolare attenzione è stata dedicata alla depressione post-natale (PND) e, più di recente al disturbo da stress post-traumatico (PTSD). L’ipotesi che il parto, anche in condizioni tipiche e in assenza di fattori traumatogeneci, possa rappresentare per alcune donne una esperienza caratterizzata da emozioni negative, inconsapevolmente represse e non comunicabili e per questo generare sintomi parziali o totali del PTSD (Beck et al., 1985; Beck, 2004 ; Wijma et al., 1997, è stata verificata in altre nostre ricerche che , attraverso l’applicazione del protocollo di Expressive Writing di Pebbebaker (1999), hanno evidenziato l’effetto positivo della narrazione nella riduzione dei sintomi del PTSD. Sulla stessa linea si colloca questo lavoro volto a verificare se l’ expressive writing contribuisca a prevenire/ridurre sia i sintomi da stress sia depressivi. Partecipanti, procedura e strumenti Le partecipanti alla ricerca sono 113 donne di età compresa tra 19 e 39 anni (età media 31.12, DS=4.41), esaminate nei primi giorni dopo il parto (T1) con il Beck Depression Inventory –II (BDI-II) (Beck et al., 1996, adatt. it Ghisi et al.2006) per i sintomi depressivi e con il Perinatal Post-Traumatic Stress Disorder Questionnaire (PPQ) ( DeMier et al., 1996) per il PTSD specificatamente connesso al parto. Le partecipanti sono state quindi, con metodo randomizzato, suddivise in due gruppi: Expressive Writing e Controllo. Alle neo mamme del gruppo expressive writing è stato chiesto di esporre per iscritto la propria esperienza del parto, secondo le indicazioni, in parte modificate, di Pennebaker (1999) mentre al gruppo di controllo è stato chiesto di esporre episodi neutri della vita quotidiana. Tre mesi dopo il parto (T2) le donne sono state rivalutate in chiave di sintomi depressivi e postraumatici con gli stessi strumenti del T1. Risultati Non vi sono differenze significative tra i due gruppi, nelle medie dei sintomi depressivi e posttraumatici, alla baseline (T1). A tre mesi post-intervento la percentuale di donne con sintomi depressivi di livello medio-moderato sono rispettivamente l’8,8% nel gruppo EW e il 16% nel controllo e quelle con PTSD clinico il 10,5% nell’EW e il 30% nel controllo. I dati desunti dall’ ANCOVA (modello di regressione con i dati al T2 come variabili dipendenti, le due condizioni EW e Controllo come fattore tra soggetti, i dati di baseline come co-variate e intervento x baseline come interazione), indicano che a 3 mesi dal parto i punteggi di depressione e PTSD sono più bassi nel gruppo expressive writing rispetto al controllo. L’intervento di EW riduce significativamente i punteggi di PTSD in tutte le donne e risulta più efficace nelle neo-mamme con punteggi medi e alti di depressione al T1.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.