Come evidenziato da alcuni studiosi (Yeung 2005, Bathelt 2006), l’impresa moderna non può essere compresa attraverso l’analisi di ciò che essa contiene, ma solo a partire dalla spazialità delle relazioni che produce e nella quale si colloca. Tutto ha una posizione ma anche tutto è in relazione con tutto il resto attraverso interdipendenze e connessioni. Al fine di fronteggiare le sfide che continuamente contraddistinguono l’ambiente in cui le imprese operano, queste ultime tendono sempre più ad adottare un modello strategico - organizzativo flessibile, orientato all’esterno, in grado di supportare una tempestiva realizzazione e diffusione dell’innovazione. Riconoscendo l’importanza di gestire con attenzione le relazioni verso stakeholder eterogenei al fine di condividere risorse, combinare competenze e generare innovazione, si afferma del modello dell’open innovation (Chesbrough, 2003). In particolar modo, come evidenziato nel Triple Helix Model (Etzkowitz e Leydesdorff, 2000), le relazioni interconnesse che riguardano imprese, università e istituzioni contribuiscono in modo determinante allo sviluppo dell’innovazione. Attraverso le collaborazioni con organizzazioni eterogenee, i Parchi Scientifici Tecnologici presentano le proprie finalità non solo di trasferimento tecnologico ma anche di sviluppo economico, ovvero supporto per il formarsi di start up e di nuove imprese, migliorando la performance dell’economia locale. In tal modo i PST, promuovendo lo sviluppo di reti formali e informali tra insediati e non insediati, creano opportunità per trasferimenti di conoscenza e per l’affermarsi di innovazioni nel contesto economico

Cantu', C. L., L’innovazione co-gestita: la prospettiva multistakeholder, in Renato Fiocc, R. F. (ed.), Dialoghi di marketing, Franco Angeli, Milano 2015: 85- 106 [http://hdl.handle.net/10807/100605]

L’innovazione co-gestita: la prospettiva multistakeholder

Cantu', Chiara Luisa
2015

Abstract

Come evidenziato da alcuni studiosi (Yeung 2005, Bathelt 2006), l’impresa moderna non può essere compresa attraverso l’analisi di ciò che essa contiene, ma solo a partire dalla spazialità delle relazioni che produce e nella quale si colloca. Tutto ha una posizione ma anche tutto è in relazione con tutto il resto attraverso interdipendenze e connessioni. Al fine di fronteggiare le sfide che continuamente contraddistinguono l’ambiente in cui le imprese operano, queste ultime tendono sempre più ad adottare un modello strategico - organizzativo flessibile, orientato all’esterno, in grado di supportare una tempestiva realizzazione e diffusione dell’innovazione. Riconoscendo l’importanza di gestire con attenzione le relazioni verso stakeholder eterogenei al fine di condividere risorse, combinare competenze e generare innovazione, si afferma del modello dell’open innovation (Chesbrough, 2003). In particolar modo, come evidenziato nel Triple Helix Model (Etzkowitz e Leydesdorff, 2000), le relazioni interconnesse che riguardano imprese, università e istituzioni contribuiscono in modo determinante allo sviluppo dell’innovazione. Attraverso le collaborazioni con organizzazioni eterogenee, i Parchi Scientifici Tecnologici presentano le proprie finalità non solo di trasferimento tecnologico ma anche di sviluppo economico, ovvero supporto per il formarsi di start up e di nuove imprese, migliorando la performance dell’economia locale. In tal modo i PST, promuovendo lo sviluppo di reti formali e informali tra insediati e non insediati, creano opportunità per trasferimenti di conoscenza e per l’affermarsi di innovazioni nel contesto economico
2015
Italiano
Dialoghi di marketing
9788891725448
Franco Angeli
Cantu', C. L., L’innovazione co-gestita: la prospettiva multistakeholder, in Renato Fiocc, R. F. (ed.), Dialoghi di marketing, Franco Angeli, Milano 2015: 85- 106 [http://hdl.handle.net/10807/100605]
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