L'analisi retorica di alcuni brani tratti dalle opere dei grandi classici della storia della letteratura (Dante, Tasso, Marino, tutti in dialogo con Ovidio) consente di individuare alcune costanti di quella che si potrebbe definire "poetica del mito", che dà forma al fenomeno della metamorfosi: antitesi, parallelismi, anafore, poliptoti sono le figure più ricorrenti per rappresentare pulsioni archetipiche di cui l'uomo confessa il mistero solo attraverso la letteratura e, con le loro strutture simmetriche, ripetitive e circolari, sembrano porsi in rapporto mimetico rispetto ai contenuti che veicolano.
Bisi, M., Per una poetica degli archetipi: le forme retoriche del linguaggio mitico nei poemi di Dante, Tasso e Marino, in Petrosino, S. (ed.), Il mito. Senso, natura, attualità, Jaca Book, Milano 2016: <<Archivio Julien Ries per l'antropologia simbolica>>, 137- 153 [http://hdl.handle.net/10807/100280]
Per una poetica degli archetipi: le forme retoriche del linguaggio mitico nei poemi di Dante, Tasso e Marino
Bisi, MonicaPrimo
2016
Abstract
L'analisi retorica di alcuni brani tratti dalle opere dei grandi classici della storia della letteratura (Dante, Tasso, Marino, tutti in dialogo con Ovidio) consente di individuare alcune costanti di quella che si potrebbe definire "poetica del mito", che dà forma al fenomeno della metamorfosi: antitesi, parallelismi, anafore, poliptoti sono le figure più ricorrenti per rappresentare pulsioni archetipiche di cui l'uomo confessa il mistero solo attraverso la letteratura e, con le loro strutture simmetriche, ripetitive e circolari, sembrano porsi in rapporto mimetico rispetto ai contenuti che veicolano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



