Se lo scontro fra Islam e occidente ha trovato nelle vicende belliche e terroristiche della politica internazionale la sua rappresentazione più impressionante e mediaticamente pervasiva, è soprattutto nelle vicende interne alla politica e alla società civile europee che i tentativi di reciproca composizione, comprensione e revisione hanno cercato faticosamente uno spazio. In un certo senso, l’Europa è laboratorio al tempo stesso privilegiato e obbligato di possibili forme di convivenza fra Islam e occidente che non si limitino a separare le diversità o ad affermare un rapporto di forze, ma ambiscano a un reciproco apprendimento. In questo scenario, il quesito sulla laicità diventa un quesito fondamentale su che cosa significhi essere cittadini europei anche per coloro che fino a ieri non sono stati europei. Un’occasione decisiva per misurare la capacità delle forme politiche che l’Europea si è data (e ancora si deve dare) per interpretare le credenze e le motivazioni profonde che animano la vita pubblica e la partecipazione politica di individui e comunità. In questo saggio si considerano le riformulazioni del concetto di laicità offerte da Cécile Laborde, Tariq Ramadan e Andrew March, offrendone una rilettura critica.
Monti, P., Europa e Islam: riletture della laicità, in Pin, A. (ed.), Europa e Islam: attualità di una relazione, Marsilio, Venezia 2016: 41- 50 [http://hdl.handle.net/10807/98808]
Europa e Islam: riletture della laicità
Monti, Paolo
2016
Abstract
Se lo scontro fra Islam e occidente ha trovato nelle vicende belliche e terroristiche della politica internazionale la sua rappresentazione più impressionante e mediaticamente pervasiva, è soprattutto nelle vicende interne alla politica e alla società civile europee che i tentativi di reciproca composizione, comprensione e revisione hanno cercato faticosamente uno spazio. In un certo senso, l’Europa è laboratorio al tempo stesso privilegiato e obbligato di possibili forme di convivenza fra Islam e occidente che non si limitino a separare le diversità o ad affermare un rapporto di forze, ma ambiscano a un reciproco apprendimento. In questo scenario, il quesito sulla laicità diventa un quesito fondamentale su che cosa significhi essere cittadini europei anche per coloro che fino a ieri non sono stati europei. Un’occasione decisiva per misurare la capacità delle forme politiche che l’Europea si è data (e ancora si deve dare) per interpretare le credenze e le motivazioni profonde che animano la vita pubblica e la partecipazione politica di individui e comunità. In questo saggio si considerano le riformulazioni del concetto di laicità offerte da Cécile Laborde, Tariq Ramadan e Andrew March, offrendone una rilettura critica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.