l contributo si pone l’obiettivo di approfondire la questione dei limiti (soft law) posti al nostro legislatore dagli accordi di natura politica raggiunti in seno a fora di cooperazione tributaria internazionale, quali l’OCSE e il Forum on Harmful Tax Practices. Tale analisi è declinata con specifico riferimento ad un istituto recentemente introdotto nell’ordinamento tributario italiano, il regime di “IP box”, in considerazione del significativo impatto che lo stesso potrebbe esercitare sulla (lenta) ripresa che sta attualmente caratterizzando l’economia nazionale. Il contributo, dopo aver succintamente descritto i tratti essenziali dei regimi di IP box in vigore nei diversi Paesi europei, descrive le caratteristiche salienti dell’istituto vigente in Italia. Esso procede poi ad inquadrare il regime nazionale nel contesto dei lavori internazionali in tema di harmful tax pratices attualmente in corso nell’ambito del più ampio progetto condotto dall’OCSE, su mandato del G20, in materia di base erosion and profit shifting (BEPS). L’analisi dimostra come i lavori dell’OCSE abbiano avuto un effetto determinante nel concepimento dell’agevolazione introdotta nel nostro ordinamento e getta le basi per trarre alcune conclusioni in merito all’adeguatezza dell’istituto rispetto agli obiettivi che il legislatore si è prefissato, nonché alla compatibilità del regime italiano con gli impegni di natura eminentemente politica assunti dall’Italia in sede OCSE. Il contributo elenca infine una serie di proposte di modifica legislativa ratione materiae.
Arginelli, P., Concorrenza fiscale dannosa e regime italiano di IP box, in Amatucci, F., Cordeiro Guerra, R. (ed.), L' evasione e l'elusione fiscale in ambito nazionale e internazionale, Aracne Editrice, Roma 2016: 451- 485 [http://hdl.handle.net/10807/97079]
Concorrenza fiscale dannosa e regime italiano di IP box
Arginelli, Paolo
2016
Abstract
l contributo si pone l’obiettivo di approfondire la questione dei limiti (soft law) posti al nostro legislatore dagli accordi di natura politica raggiunti in seno a fora di cooperazione tributaria internazionale, quali l’OCSE e il Forum on Harmful Tax Practices. Tale analisi è declinata con specifico riferimento ad un istituto recentemente introdotto nell’ordinamento tributario italiano, il regime di “IP box”, in considerazione del significativo impatto che lo stesso potrebbe esercitare sulla (lenta) ripresa che sta attualmente caratterizzando l’economia nazionale. Il contributo, dopo aver succintamente descritto i tratti essenziali dei regimi di IP box in vigore nei diversi Paesi europei, descrive le caratteristiche salienti dell’istituto vigente in Italia. Esso procede poi ad inquadrare il regime nazionale nel contesto dei lavori internazionali in tema di harmful tax pratices attualmente in corso nell’ambito del più ampio progetto condotto dall’OCSE, su mandato del G20, in materia di base erosion and profit shifting (BEPS). L’analisi dimostra come i lavori dell’OCSE abbiano avuto un effetto determinante nel concepimento dell’agevolazione introdotta nel nostro ordinamento e getta le basi per trarre alcune conclusioni in merito all’adeguatezza dell’istituto rispetto agli obiettivi che il legislatore si è prefissato, nonché alla compatibilità del regime italiano con gli impegni di natura eminentemente politica assunti dall’Italia in sede OCSE. Il contributo elenca infine una serie di proposte di modifica legislativa ratione materiae.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.