Ogni anno in viticoltura, vengono effettuati numerosi trattamenti fungicidi, contro le principali malattie della vite quali, peronospora, oidio e muffa grigia (causate rispettivamente da Plasmopora viticola, Erysiphe necator e Botrytis cinerea). L’ampio ricorso ai prodotti fitosanitari, per una costante protezione del vigneto anche in periodi in cui non vi è reale rischio d’infezione, determina numerose perdite in termini economici, sociali e ambientali. Le varietà resistenti alle malattie rientrano tra gli strumenti utili per l’attuazione di una difesa integrata delle colture. I genotipi resistenti, risultati da successivi incroci tra ibridi di Vitis vinifera e specie selvatiche di Vitis spp., mirano ad ottenere viti che uniscano le caratteristiche di resistenza alle principali malattie della vite ereditate dalle varietà selvatiche e gli elevati standard agronomici e qualitativi ereditati dalla V. vinifera. Il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili (DI.PRO.VE.S.), dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, è impegnato nella valutazione della resistenza di questi genotipi in maniera analitica, distinguendo le varie componenti che caratterizzano un’infezione. Lo studio dettagliato delle singole componenti di resistenza consente la caratterizzazione dei genotipi, la comprensione dei meccanismi di resistenza e il loro controllo genetico, con un conseguente miglioramento della difesa fitosanitaria delle varietà resistenti.
Bove, F., Rossi, V., Difesa della vite, un nuovo approccio con le varietà resistenti , 2016 [http://hdl.handle.net/10807/94022]
Difesa della vite, un nuovo approccio con le varietà resistenti
Bove, FedericaPrimo
;Rossi, VittorioUltimo
2016
Abstract
Ogni anno in viticoltura, vengono effettuati numerosi trattamenti fungicidi, contro le principali malattie della vite quali, peronospora, oidio e muffa grigia (causate rispettivamente da Plasmopora viticola, Erysiphe necator e Botrytis cinerea). L’ampio ricorso ai prodotti fitosanitari, per una costante protezione del vigneto anche in periodi in cui non vi è reale rischio d’infezione, determina numerose perdite in termini economici, sociali e ambientali. Le varietà resistenti alle malattie rientrano tra gli strumenti utili per l’attuazione di una difesa integrata delle colture. I genotipi resistenti, risultati da successivi incroci tra ibridi di Vitis vinifera e specie selvatiche di Vitis spp., mirano ad ottenere viti che uniscano le caratteristiche di resistenza alle principali malattie della vite ereditate dalle varietà selvatiche e gli elevati standard agronomici e qualitativi ereditati dalla V. vinifera. Il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili (DI.PRO.VE.S.), dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, è impegnato nella valutazione della resistenza di questi genotipi in maniera analitica, distinguendo le varie componenti che caratterizzano un’infezione. Lo studio dettagliato delle singole componenti di resistenza consente la caratterizzazione dei genotipi, la comprensione dei meccanismi di resistenza e il loro controllo genetico, con un conseguente miglioramento della difesa fitosanitaria delle varietà resistenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.