Se "la cultura è il business della città", le trasformazioni delle risorse immateriali in risorse economiche sembra più evidente nei cosiddetti quartieri alla moda , aree ancora in trasformazione ma promettenti, dove il circuito dei beni alla moda è tutto compresente: luoghi di produzione, comunicazione, consumo di beni per definizione "non durevoli" e di servizi eminentemente di vetrina, tutto ciò che costruisce l'immagine della città globale. La riqualificazione urbana diventa allora qualcosa di ben diverso da una mera operazione museale attraverso cui conservare dei beni culturali considerati dal tempo, diventa cioè una vera produzione culturale, in cui la cultura continuamente rinnovata - nuova moda, nuova musica, nuovo cibo, nuovo intrattenimento, nuova editoria nuovo artigianato... - contribuisce direttamente alla vivificazione di quella consolidata. Studiare un quartiere di Milano in quest'ottica significa cercare di coglierne in parallelo i punti di forza simbolici ed economici, le risorse territoriali e imprenditoriali e gli stili di vita, la produzione e il consumo. Il Ticinese viene considerato come un laboratorio culturale, in cui il peso della storia e lo spettacolo effimero della moda si possono incontrare per dare spessore a un'immagine da veicolare all'esterno, nella città e nel più vasto mondo. Il volume contiene dati, mappe, fotografie, documenti storici, ma anche osservazioni dirette della vita del quartiere e i racconti di chi ci abita e di chi ci lavora.

Bovone, L. (ed.), Un quartiere alla moda. Immagini e racconti del Ticinese a Milano, Franco Angeli, Milano 1999: 285 [http://hdl.handle.net/10807/9362]

Un quartiere alla moda. Immagini e racconti del Ticinese a Milano

Bovone, Laura
1999

Abstract

Se "la cultura è il business della città", le trasformazioni delle risorse immateriali in risorse economiche sembra più evidente nei cosiddetti quartieri alla moda , aree ancora in trasformazione ma promettenti, dove il circuito dei beni alla moda è tutto compresente: luoghi di produzione, comunicazione, consumo di beni per definizione "non durevoli" e di servizi eminentemente di vetrina, tutto ciò che costruisce l'immagine della città globale. La riqualificazione urbana diventa allora qualcosa di ben diverso da una mera operazione museale attraverso cui conservare dei beni culturali considerati dal tempo, diventa cioè una vera produzione culturale, in cui la cultura continuamente rinnovata - nuova moda, nuova musica, nuovo cibo, nuovo intrattenimento, nuova editoria nuovo artigianato... - contribuisce direttamente alla vivificazione di quella consolidata. Studiare un quartiere di Milano in quest'ottica significa cercare di coglierne in parallelo i punti di forza simbolici ed economici, le risorse territoriali e imprenditoriali e gli stili di vita, la produzione e il consumo. Il Ticinese viene considerato come un laboratorio culturale, in cui il peso della storia e lo spettacolo effimero della moda si possono incontrare per dare spessore a un'immagine da veicolare all'esterno, nella città e nel più vasto mondo. Il volume contiene dati, mappe, fotografie, documenti storici, ma anche osservazioni dirette della vita del quartiere e i racconti di chi ci abita e di chi ci lavora.
1999
Italiano
9788846412935
Bovone, L. (ed.), Un quartiere alla moda. Immagini e racconti del Ticinese a Milano, Franco Angeli, Milano 1999: 285 [http://hdl.handle.net/10807/9362]
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