Quello del conte Giovanni Battista Giovio è un caso molto interessante di Impresa genealogica latu sensu, volta non solo alla celebrazione di una grande gloria famigliare, ma alla salvaguardia della memoria e della tradizione cittadina, operazione particolarmente utile in un momento di grande transizione dal punto di vista storico come poté essere il passaggio cruciale tra il XVIII e il XIX secolo, segnato da quel ciclone che fu l’esperienza napoleonica in tutta Europa e che, della storia che qui si andrà a raccontare, rappresentò il triste e al tempo stesso tragico epilogo. Il conte comasco ricostruì nei minimi particolari la genealogia familiare partendo dall’imponente archivio famigliare, allo scopo di evidenziare le glorie del casato e, al tempo stesso, trasmetterle come strumento educativo ai suoi figli. Purtroppo i figli maschi non mostrarono lo stesso attaccamento alla memoria di famiglia, complici i burrascosi tempi dell’età napoleonica che li impegnò in percorsi di vita lontani dalla casa paterna. Fu invece la figlia primogenita Felice ad aiutarlo in questa missione, trasformandosi nella più accesa sostenitrice delle glorie di famiglia e nella principale custode dell’archivio di casa. La salvaguardia delle memorie di famiglia si tramutò anche in una ricostruzione della genealogia della nobiltà della città di Como, non solo per ribadire un ruolo di primo piano nella vita politica e culturale della città da parte dei Giovio, ma anche per trasmettere ai posteri l’importanza di Como e del suo territorio nel panorama delle città lombarde.
Riva, E., L'arbre des générations. Les généalogies de Giovanni Battista Giovio (1748-1814), entre maintien de la tradition et fractures révolutionnaires, in Stéphane Jettot, M. L. (ed.), L'entreprise généalogique. Pratiques sociales et imaginaires en Europe (XVe-XXe siècle), P.I.E. Peter Lang, Bruxelles 2016: 113- 126 [http://hdl.handle.net/10807/93127]
L'arbre des générations. Les généalogies de Giovanni Battista Giovio (1748-1814), entre maintien de la tradition et fractures révolutionnaires
Riva, Elena
2016
Abstract
Quello del conte Giovanni Battista Giovio è un caso molto interessante di Impresa genealogica latu sensu, volta non solo alla celebrazione di una grande gloria famigliare, ma alla salvaguardia della memoria e della tradizione cittadina, operazione particolarmente utile in un momento di grande transizione dal punto di vista storico come poté essere il passaggio cruciale tra il XVIII e il XIX secolo, segnato da quel ciclone che fu l’esperienza napoleonica in tutta Europa e che, della storia che qui si andrà a raccontare, rappresentò il triste e al tempo stesso tragico epilogo. Il conte comasco ricostruì nei minimi particolari la genealogia familiare partendo dall’imponente archivio famigliare, allo scopo di evidenziare le glorie del casato e, al tempo stesso, trasmetterle come strumento educativo ai suoi figli. Purtroppo i figli maschi non mostrarono lo stesso attaccamento alla memoria di famiglia, complici i burrascosi tempi dell’età napoleonica che li impegnò in percorsi di vita lontani dalla casa paterna. Fu invece la figlia primogenita Felice ad aiutarlo in questa missione, trasformandosi nella più accesa sostenitrice delle glorie di famiglia e nella principale custode dell’archivio di casa. La salvaguardia delle memorie di famiglia si tramutò anche in una ricostruzione della genealogia della nobiltà della città di Como, non solo per ribadire un ruolo di primo piano nella vita politica e culturale della città da parte dei Giovio, ma anche per trasmettere ai posteri l’importanza di Como e del suo territorio nel panorama delle città lombarde.File | Dimensione | Formato | |
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