Il saggio fornisce le coordinate storico-antropologiche dei canti della Stella, una tradizione della Val Sabbia e dell’Alto Garda che registra da qualche anno una forte rinascita e diffusione nelle valli bresciane. Gruppi di cantori, la notte del 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, eseguono nelle piazze, nelle corti dei paesi, delle frazioni e dei piccoli agglomerati di case, canti natalizi con protagonisti i Tre Re Magi, ricevendo in cambio doni, cibarie e soldi destinati alla beneficenza. Il saggio illustra le origini della festa dell’Epifania e il suo particolare sviluppo nell’Occidente cristiano in relazione al ciclo dei Dodici Giorni che inizia con la Natività di Cristo. La presenza di una figura non cristiana come la Befana e di canti di questua profani attestano il variegato intreccio tra rituali magico-religiosi delle culture precristiane, volti a propiziare la luce, il calore, la fertilità, la vita e ad allontanare tenebre, carestie e morte, e riattualizzazioni attraverso rappresentazioni plastiche, come i presepi, o viventi, come i cortei dei Magi, della nascita di Cristo, salvatore dell’umanità. Si analizza la complessa simbologia dei Magi, del loro numero, della loro provenienza, della loro età, dei loro doni, del loro titolo regale, della loro professione. Infine si prendono in considerazione ragioni, invenzioni e trasformazioni dei canti di questua epifanici come drammaturgia di comunità ovvero esigenza contemporanea di fare comunità.
Bernardi, C., La notte dell’Epifania, La Stella del bresciano. I canti di questua epifanici nel territorio della Valle Sabbia e dell’Alto Garda, EVS, Salò 2016: 14-35 [http://hdl.handle.net/10807/92813]
La notte dell’Epifania
Bernardi, ClaudioPrimo
2016
Abstract
Il saggio fornisce le coordinate storico-antropologiche dei canti della Stella, una tradizione della Val Sabbia e dell’Alto Garda che registra da qualche anno una forte rinascita e diffusione nelle valli bresciane. Gruppi di cantori, la notte del 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, eseguono nelle piazze, nelle corti dei paesi, delle frazioni e dei piccoli agglomerati di case, canti natalizi con protagonisti i Tre Re Magi, ricevendo in cambio doni, cibarie e soldi destinati alla beneficenza. Il saggio illustra le origini della festa dell’Epifania e il suo particolare sviluppo nell’Occidente cristiano in relazione al ciclo dei Dodici Giorni che inizia con la Natività di Cristo. La presenza di una figura non cristiana come la Befana e di canti di questua profani attestano il variegato intreccio tra rituali magico-religiosi delle culture precristiane, volti a propiziare la luce, il calore, la fertilità, la vita e ad allontanare tenebre, carestie e morte, e riattualizzazioni attraverso rappresentazioni plastiche, come i presepi, o viventi, come i cortei dei Magi, della nascita di Cristo, salvatore dell’umanità. Si analizza la complessa simbologia dei Magi, del loro numero, della loro provenienza, della loro età, dei loro doni, del loro titolo regale, della loro professione. Infine si prendono in considerazione ragioni, invenzioni e trasformazioni dei canti di questua epifanici come drammaturgia di comunità ovvero esigenza contemporanea di fare comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.