Il contributo si concentra sulle origini degli ordini mendicanti – e quindi, principalmente, dell’Ordine dei Predicatori e dell’Ordine dei frati Minori. I due soggetti appaiono inizialmente eterogenei, e, pur con i tratti di novità che mettono in luce, vengono fatti rientrare dai primi osservatori contemporanei in categorie diverse: i Predicatori, nell’«ordo canonicorum», e quindi fra i chierici, e i Minori nell’ordo dei penitenti volontari, e quindi fondamentalmente fra i laici. Il processo che porta all’organizzazione dei due soggetti nelle forme che li caratterizzeranno almeno dagli anni Quaranta del XIII secolo pare guidato dalla curia romana, e in particolare dal cardinale Ugo di Ostia, che diverrà papa Gregorio IX dal 1227. Le linee dell’assimilazione paiono rispondere a due motivi fondamentali: l’uno istituzionale-ecclesiologico, attraverso la concessione di una serie di privilegi che legano sempre di più i due ordini alla chiesa di Roma, e li rendono sempre più liberi dal controllo del vescovo diocesano; l’altro di carattere ideologico, con la proiezione della loro comparsa sull’orizzonte apocalittico, di attesa della fine, che caratterizza fortemente questi decenni. Sono proprio questi due elementi, infine, a giocare un ruolo fondamentale nello scontro presso lo studium di Parigi negli anni Cinquanta del XIII secolo, in cui esplodono le tensioni accumulate dal sorgere di questi due soggetti – scontro che vedrà vincitori i Mendicanti, ancora una volta per l’appoggio della Sede Apostolica.
Rainini, M. G., Una nuova forma di vita religiosa. Istituzioni e ideologia apocalittica alle origini degli ordini mendicanti, in Albano, E., La vita religiosa nella storia del cristianesimo. Un itinearario dalle origini all’età contemporanea, Basilica San Nicola, Bari 2016: 31-56 [http://hdl.handle.net/10807/92258]
Una nuova forma di vita religiosa. Istituzioni e ideologia apocalittica alle origini degli ordini mendicanti
Rainini, Marco Giuseppe
2016
Abstract
Il contributo si concentra sulle origini degli ordini mendicanti – e quindi, principalmente, dell’Ordine dei Predicatori e dell’Ordine dei frati Minori. I due soggetti appaiono inizialmente eterogenei, e, pur con i tratti di novità che mettono in luce, vengono fatti rientrare dai primi osservatori contemporanei in categorie diverse: i Predicatori, nell’«ordo canonicorum», e quindi fra i chierici, e i Minori nell’ordo dei penitenti volontari, e quindi fondamentalmente fra i laici. Il processo che porta all’organizzazione dei due soggetti nelle forme che li caratterizzeranno almeno dagli anni Quaranta del XIII secolo pare guidato dalla curia romana, e in particolare dal cardinale Ugo di Ostia, che diverrà papa Gregorio IX dal 1227. Le linee dell’assimilazione paiono rispondere a due motivi fondamentali: l’uno istituzionale-ecclesiologico, attraverso la concessione di una serie di privilegi che legano sempre di più i due ordini alla chiesa di Roma, e li rendono sempre più liberi dal controllo del vescovo diocesano; l’altro di carattere ideologico, con la proiezione della loro comparsa sull’orizzonte apocalittico, di attesa della fine, che caratterizza fortemente questi decenni. Sono proprio questi due elementi, infine, a giocare un ruolo fondamentale nello scontro presso lo studium di Parigi negli anni Cinquanta del XIII secolo, in cui esplodono le tensioni accumulate dal sorgere di questi due soggetti – scontro che vedrà vincitori i Mendicanti, ancora una volta per l’appoggio della Sede Apostolica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.