Negli ultimi anni abbiamo assistito all’emergere di nuovi attori e aggregati sociali che si presentano con obiettivi, organizzazioni e approcci inconsueti rispetto alle forme tradizionali. Non abbiamo ancora sviluppato un vocabolario condiviso, necessario per interpretare queste realtà, ma alcune categorie possono aiutarci a costruire le mappe cui fa riferimento il titolo di questa sezione. In queste pagine propongo una riflessione sul «non formale », concetto che nasce dal dibattito sulla formazione e che qui estendo all’analisi di nuove pratiche e processi sociali. Il non formale aiuta a interpretare alcune tra le trasformazioni che toccano gli intermediari culturali: il loro ruolo, le forme organizzative e le pratiche di intervento.
Pais, I., IL «NON FORMALE»: UNA CATEGORIA PER LEGGERE LE TRASFORMAZIONI SOCIALI?, in A Cura Di Che Far, A. C. D. C. F., La cultura in trasformazione. L'innovazione e i suoi processi, Minimum Fax, Roma 2016: 115-126 [https://hdl.handle.net/10807/91209]
IL «NON FORMALE»: UNA CATEGORIA PER LEGGERE LE TRASFORMAZIONI SOCIALI?
Pais, Ivana
2016
Abstract
Negli ultimi anni abbiamo assistito all’emergere di nuovi attori e aggregati sociali che si presentano con obiettivi, organizzazioni e approcci inconsueti rispetto alle forme tradizionali. Non abbiamo ancora sviluppato un vocabolario condiviso, necessario per interpretare queste realtà, ma alcune categorie possono aiutarci a costruire le mappe cui fa riferimento il titolo di questa sezione. In queste pagine propongo una riflessione sul «non formale », concetto che nasce dal dibattito sulla formazione e che qui estendo all’analisi di nuove pratiche e processi sociali. Il non formale aiuta a interpretare alcune tra le trasformazioni che toccano gli intermediari culturali: il loro ruolo, le forme organizzative e le pratiche di intervento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.