Il volume ha l’intento di offrire un effettivo contributo al lavoro educativo quotidiano con le persone disabili per cercare di rispondere al "che fare?", quesito ricolmo di giustificate ansie e tensioni morali, avvertito da molti educatori. Il disabile pone quesiti umani ed etici non facilmente risolvibi¬li e l'educatore, a volte, si sente come schiacciato dalla responsabilità di promuovere, per mezzo di una corretta azione formativa, lo sviluppo di tutte le potenzialità che il soggetto possiede. E' suo compito essere all'altezza di tale situazione. Occorrono competenza e professionalità da parte di coloro che sono deputati ad operare per la formazione psico-socio-culturale delle nuove generazioni. Le competenze dell’educatore negli ultimi anni si sono dilatate, si è capito che non basta acquisire un sapere disciplinare, non è sufficiente una laurea, né possedere un’intenzionalità educativa in grado di soddisfare i bisogni affettivi dei disabili, ma occorre acquisire una competenza interdisciplinare, la sola in grado di favorire una comprensione vera dei bisogni del soggetto con deficit e, conseguentemente, la sola atta a garantire la progettazione di percorsi educativi idonei. L’opera tratta della necessità che si debba fondare scientificamente il lavoro educativo alla luce delle ricerche attualmente a disposizione sul funzionamento cerebrale; dalla disamina delle teorie su cervello si possono ricavare indicazioni fondanti grazie alle quali poter operare scelte metodologiche funzionali al miglioramento della situazione individuale e sociale della persona disabile. L’autore è convinto che allo stato attuale delle ricerche, un ampio bagaglio di conoscenze sia a disposizione degli educatori, i quali possono e devono prendere atto dei risultati scientifici per comprendere meglio l'uomo ed i suoi dinamismi. La competenza è indispensabile ed urgente per il bene del soggetto disabile, ma non basta se non è supportata da un discorso pedagogico generale, connotato anche da riflessioni di ordine an¬tropologico, teleologico e metodologico significative scientificamente fondate.

D'Alonzo, L., Disabilità e potenziale educativo, La Scuola, Brescia 2002: 204 [http://hdl.handle.net/10807/90923]

Disabilità e potenziale educativo

D'Alonzo, Luigi
2002

Abstract

Il volume ha l’intento di offrire un effettivo contributo al lavoro educativo quotidiano con le persone disabili per cercare di rispondere al "che fare?", quesito ricolmo di giustificate ansie e tensioni morali, avvertito da molti educatori. Il disabile pone quesiti umani ed etici non facilmente risolvibi¬li e l'educatore, a volte, si sente come schiacciato dalla responsabilità di promuovere, per mezzo di una corretta azione formativa, lo sviluppo di tutte le potenzialità che il soggetto possiede. E' suo compito essere all'altezza di tale situazione. Occorrono competenza e professionalità da parte di coloro che sono deputati ad operare per la formazione psico-socio-culturale delle nuove generazioni. Le competenze dell’educatore negli ultimi anni si sono dilatate, si è capito che non basta acquisire un sapere disciplinare, non è sufficiente una laurea, né possedere un’intenzionalità educativa in grado di soddisfare i bisogni affettivi dei disabili, ma occorre acquisire una competenza interdisciplinare, la sola in grado di favorire una comprensione vera dei bisogni del soggetto con deficit e, conseguentemente, la sola atta a garantire la progettazione di percorsi educativi idonei. L’opera tratta della necessità che si debba fondare scientificamente il lavoro educativo alla luce delle ricerche attualmente a disposizione sul funzionamento cerebrale; dalla disamina delle teorie su cervello si possono ricavare indicazioni fondanti grazie alle quali poter operare scelte metodologiche funzionali al miglioramento della situazione individuale e sociale della persona disabile. L’autore è convinto che allo stato attuale delle ricerche, un ampio bagaglio di conoscenze sia a disposizione degli educatori, i quali possono e devono prendere atto dei risultati scientifici per comprendere meglio l'uomo ed i suoi dinamismi. La competenza è indispensabile ed urgente per il bene del soggetto disabile, ma non basta se non è supportata da un discorso pedagogico generale, connotato anche da riflessioni di ordine an¬tropologico, teleologico e metodologico significative scientificamente fondate.
2002
Italiano
Monografia o trattato scientifico
La Scuola
D'Alonzo, L., Disabilità e potenziale educativo, La Scuola, Brescia 2002: 204 [http://hdl.handle.net/10807/90923]
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