In una società competitiva come quella postmoderna, lo sport assume un valore paradossale: il luogo dello “scontro” per la vittoria e l’autoaffermazione deve essere il luogo dove imparare a competere in modo leale. Si rischia un circolo vizioso: la società attuale educa sempre meno alla competizione corretta; d’altro canto diventa sempre più difficile attivare logiche basate sul rispetto dell’altro in campo. In questo clima culturale, l’Arbitro diventa il simbolo dell’autorità che controlla e reprime, il parafulmine dell’aggressività, spesso generata fuori dal campo. Se poi l’Arbitro offre spunti alla protesta (perché incompetente, inadeguato, rigido…), giocatori e spettatori hanno il pretesto per sfogarsi. Il ruolo arbitrale è poco affascinante: sempre meno diventano arbitri, con conseguenze negative sulla qualità del gioco in campo. Da qui il bisogno di indagare le rappresentazioni del mondo cestistico sul ruolo arbitrale, per comprendere le leve che ne inibiscono o facilitano l’assunzione. Reclutare significa (in)formare, designare, valutare e motivare: queste le aree di intervento (da cui nascono oltre 40 iniziative) da presidiare per “smembrare la matassa” e che presuppongono una forte collaborazione tra Federazione e Società sportive.

Gatti, F. M., Quaia, S., Arbitri si nasce o si diventa?! Una ricerca-intervento lombarda per il reclutamento e la formazione degli arbitri nella pallacanestro, Aracne, Roma 2009: 84 [http://hdl.handle.net/10807/8993]

Arbitri si nasce o si diventa?! Una ricerca-intervento lombarda per il reclutamento e la formazione degli arbitri nella pallacanestro

Gatti, Fabiana Maria;
2009

Abstract

In una società competitiva come quella postmoderna, lo sport assume un valore paradossale: il luogo dello “scontro” per la vittoria e l’autoaffermazione deve essere il luogo dove imparare a competere in modo leale. Si rischia un circolo vizioso: la società attuale educa sempre meno alla competizione corretta; d’altro canto diventa sempre più difficile attivare logiche basate sul rispetto dell’altro in campo. In questo clima culturale, l’Arbitro diventa il simbolo dell’autorità che controlla e reprime, il parafulmine dell’aggressività, spesso generata fuori dal campo. Se poi l’Arbitro offre spunti alla protesta (perché incompetente, inadeguato, rigido…), giocatori e spettatori hanno il pretesto per sfogarsi. Il ruolo arbitrale è poco affascinante: sempre meno diventano arbitri, con conseguenze negative sulla qualità del gioco in campo. Da qui il bisogno di indagare le rappresentazioni del mondo cestistico sul ruolo arbitrale, per comprendere le leve che ne inibiscono o facilitano l’assunzione. Reclutare significa (in)formare, designare, valutare e motivare: queste le aree di intervento (da cui nascono oltre 40 iniziative) da presidiare per “smembrare la matassa” e che presuppongono una forte collaborazione tra Federazione e Società sportive.
2009
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Gatti, F. M., Quaia, S., Arbitri si nasce o si diventa?! Una ricerca-intervento lombarda per il reclutamento e la formazione degli arbitri nella pallacanestro, Aracne, Roma 2009: 84 [http://hdl.handle.net/10807/8993]
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