Il monitoraggio e l’attività di ricerca svolta negli anni dagli autori su differenti servizi di ascolto mediato, rivolti soprattutto a giovani e adolescenti, hanno fatto emergere due temi di studio interessanti, finora toccati solo marginalmente dalla letteratura: le nuove dipendenze osservate all’interno di tre strumenti di comunicazione: chat, forum, SMS; gli approcci della (auto)promozione e il loro possibile utilizzo nella relazione d’aiuto mediata tecnologicamente. Il primo tema riguarda l’incontro tra le nuove forme di dipendenza che possono svilupparsi tra i giovani, legate soprattutto alla relazione, alle NT e, oggi, alle relazioni sviluppate tramite le tecnologie stesse, tra le quali annoveriamo la relazione d’aiuto. Concretamente si cerca di dare risposta alle seguenti domande: in un momento in cui le NT sembrano esercitare un fascino assoluto e pervasivo soprattutto nella sfera comunicativa tanto da creare dipendenza, l’ascolto mediato è sempre una risorsa o può diventare esso stesso una dipendenza? Quali le qualità che devono caratterizzare una relazione mediata per essere di effettivo aiuto? Il secondo tema emergente è collegato al primo: poiché le mosse comunicative della relazione d’aiuto face to face non possono essere trasferite tout court nel mondo virtuale, anche perché rischiano esse stesse di incoraggiare comportamenti distorti negli utenti, quali altri approcci di sostegno alla persona possono essere utilizzati come orizzonte di riferimento? Possono approcci quali peer education, coaching, mentoring offrire degli spunti accostabili al counseling e utilizzabili nella relazione d’aiuto con adolescenti e giovani nell’ottica della promozione?
Gatti, F. M., De Luca, P., Tecnologie a sostegno di nuove forme di contatto: L'ascolto è sempre un aiuto?, in Ciceri, M. R., Bertani, B. (ed.), Contatti sul Filo: Call center tra moderne e tradizionali modalità di comunicazione, Franco Angeli, Milano 2009: <<SERIE DI PSICOLOGIA>>, 80- 101 [http://hdl.handle.net/10807/8954]
Tecnologie a sostegno di nuove forme di contatto: L'ascolto è sempre un aiuto?
Gatti, Fabiana Maria;De Luca, Paola
2009
Abstract
Il monitoraggio e l’attività di ricerca svolta negli anni dagli autori su differenti servizi di ascolto mediato, rivolti soprattutto a giovani e adolescenti, hanno fatto emergere due temi di studio interessanti, finora toccati solo marginalmente dalla letteratura: le nuove dipendenze osservate all’interno di tre strumenti di comunicazione: chat, forum, SMS; gli approcci della (auto)promozione e il loro possibile utilizzo nella relazione d’aiuto mediata tecnologicamente. Il primo tema riguarda l’incontro tra le nuove forme di dipendenza che possono svilupparsi tra i giovani, legate soprattutto alla relazione, alle NT e, oggi, alle relazioni sviluppate tramite le tecnologie stesse, tra le quali annoveriamo la relazione d’aiuto. Concretamente si cerca di dare risposta alle seguenti domande: in un momento in cui le NT sembrano esercitare un fascino assoluto e pervasivo soprattutto nella sfera comunicativa tanto da creare dipendenza, l’ascolto mediato è sempre una risorsa o può diventare esso stesso una dipendenza? Quali le qualità che devono caratterizzare una relazione mediata per essere di effettivo aiuto? Il secondo tema emergente è collegato al primo: poiché le mosse comunicative della relazione d’aiuto face to face non possono essere trasferite tout court nel mondo virtuale, anche perché rischiano esse stesse di incoraggiare comportamenti distorti negli utenti, quali altri approcci di sostegno alla persona possono essere utilizzati come orizzonte di riferimento? Possono approcci quali peer education, coaching, mentoring offrire degli spunti accostabili al counseling e utilizzabili nella relazione d’aiuto con adolescenti e giovani nell’ottica della promozione?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.