La molteplicità dei rapporti che possono instaurarsi tra un testo fonte e il suo prodotto finale impone un’ampia visione del concetto di traduzione. Tutte le tipologie di traduzione implicano una qualche forma di mediazione. I testi vengono riformulati per consentirne la fruibilità da parte di nuovi destinatari, passando spesso attraverso una sequenza di ricontestualizzazioni e di riscrittura. L’accostamento della traduzione al fenomeno della riscrittura acquista particolare rilievo nell’ambito della traduzione filmica dove il traduttore/adattatore si trova a dover omettere, aggiungere, sostituire alla ricerca di un effetto equivalente del testo di partenza e alla restituzione di un messaggio in una lingua-cultura diversa in maniera olistica. Una catena interessante di traduzioni è rappresentata dalle varie riscritture intralinguistiche, interlinguistiche e intersemiotiche del romanzo The French Lieutenant’s Woman di John Fowles. Al testo originale, pubblicato in inglese nel 1969, è seguita la sceneggiatura del commediografo Harold Pinter nel 1981, col titolo The Screenplay of The French Lieutenant’s Woman, e il film diretto dal regista Karel Reisz nello stesso anno. Sul piano interlinguistico ognuno di questi testi sono stati a loro volta tradotti in italiano: il romanzo di John Fowles nel 1970 da Ettore Capriolo e pubblicato da Mondadori con il titolo La donna del tenente francese; la sceneggiatura di Pinter nel 1982 da Camillo Pennati per Einaudi intitolata Harold Pinter. La donna del tenente francese. Sceneggiatura dal romanzo di John Fowles, che ha succeduto l’uscita del film La donna del tenente francese nel 1981 doppiato in italiano. Nel suo romanzo The French Lieutenant's Woman Fowles si propone di scrivere non solo un "romanzo vittoriano" ma anche un romanzo vittoriano che nessuno scrittore dell'epoca avrebbe potuto scrivere. Come narratore appartenente al XX secolo, egli può pertanto adottare una doppia prospettiva, quella vittoriana nel 1867 e quella del 1969, che Fowles stesso chiama “visione stereoscopica”, in cui due punti di vista sono attivi contemporaneamente sullo stesso oggetto. Questa doppia prospettiva gli consente uno sguardo critico e ironico sia sulla storia stessa che sulla forma del romanzo. Lo stratagemma di un sub-plot adottato da Pinter e realizzato come il film nel film nella versione cinematografica traspone la presenza critica del narratore in quella dei due attori che recitano la parte dei protagonisti della storia vittoriana, e che leggono la sceneggiatura e la commentano. Attraverso la tecnica di cross-cutting, il montaggio alternato che permette il racconto parallelo di storie diverse che si attraversano a vicenda, lo spettatore si trova di fronte al corrispettivo filmico di quella visione stereoscopica di cui il narratore parla nel romanzo. I saggi raccolti nel volume La donna del tenente francese. Scrittura e riscrittura ripercorrono le intenzioni soggiacenti le tecniche narrative di John Fowles per poi esplorare aspetti linguistici e traduttivi del doppiaggio. I brani di critica sono stati inclusi a titolo di esemplificazione della catena di riscritture, che va oltre le versioni del romanzo ma che è pur sempre un forma di discorso mediato e “riflesso” rivolto a un ampio pubblico di fruitori. Nel mondo globalizzato di oggi gran parte della conoscenza e dell’esperienza che abbiamo delle altre culture è mediata da varie forme di riscrittura, orali e scritte, che coinvolgono praticamente tutti gli aspetti dell’esperienza umana e il volume La donna del tenente francese. Scrittura e riscrittura non rappresenta altro che un’ulteriore anello della catena di riscrittura di The French Lieutenant's Woman.

Ulrych, M., La donna del tenente francese. Scrittura e riscrittura., EDUCatt, Milano 2012: 117 [http://hdl.handle.net/10807/8119]

La donna del tenente francese. Scrittura e riscrittura.

Ulrych, Margherita
2012

Abstract

La molteplicità dei rapporti che possono instaurarsi tra un testo fonte e il suo prodotto finale impone un’ampia visione del concetto di traduzione. Tutte le tipologie di traduzione implicano una qualche forma di mediazione. I testi vengono riformulati per consentirne la fruibilità da parte di nuovi destinatari, passando spesso attraverso una sequenza di ricontestualizzazioni e di riscrittura. L’accostamento della traduzione al fenomeno della riscrittura acquista particolare rilievo nell’ambito della traduzione filmica dove il traduttore/adattatore si trova a dover omettere, aggiungere, sostituire alla ricerca di un effetto equivalente del testo di partenza e alla restituzione di un messaggio in una lingua-cultura diversa in maniera olistica. Una catena interessante di traduzioni è rappresentata dalle varie riscritture intralinguistiche, interlinguistiche e intersemiotiche del romanzo The French Lieutenant’s Woman di John Fowles. Al testo originale, pubblicato in inglese nel 1969, è seguita la sceneggiatura del commediografo Harold Pinter nel 1981, col titolo The Screenplay of The French Lieutenant’s Woman, e il film diretto dal regista Karel Reisz nello stesso anno. Sul piano interlinguistico ognuno di questi testi sono stati a loro volta tradotti in italiano: il romanzo di John Fowles nel 1970 da Ettore Capriolo e pubblicato da Mondadori con il titolo La donna del tenente francese; la sceneggiatura di Pinter nel 1982 da Camillo Pennati per Einaudi intitolata Harold Pinter. La donna del tenente francese. Sceneggiatura dal romanzo di John Fowles, che ha succeduto l’uscita del film La donna del tenente francese nel 1981 doppiato in italiano. Nel suo romanzo The French Lieutenant's Woman Fowles si propone di scrivere non solo un "romanzo vittoriano" ma anche un romanzo vittoriano che nessuno scrittore dell'epoca avrebbe potuto scrivere. Come narratore appartenente al XX secolo, egli può pertanto adottare una doppia prospettiva, quella vittoriana nel 1867 e quella del 1969, che Fowles stesso chiama “visione stereoscopica”, in cui due punti di vista sono attivi contemporaneamente sullo stesso oggetto. Questa doppia prospettiva gli consente uno sguardo critico e ironico sia sulla storia stessa che sulla forma del romanzo. Lo stratagemma di un sub-plot adottato da Pinter e realizzato come il film nel film nella versione cinematografica traspone la presenza critica del narratore in quella dei due attori che recitano la parte dei protagonisti della storia vittoriana, e che leggono la sceneggiatura e la commentano. Attraverso la tecnica di cross-cutting, il montaggio alternato che permette il racconto parallelo di storie diverse che si attraversano a vicenda, lo spettatore si trova di fronte al corrispettivo filmico di quella visione stereoscopica di cui il narratore parla nel romanzo. I saggi raccolti nel volume La donna del tenente francese. Scrittura e riscrittura ripercorrono le intenzioni soggiacenti le tecniche narrative di John Fowles per poi esplorare aspetti linguistici e traduttivi del doppiaggio. I brani di critica sono stati inclusi a titolo di esemplificazione della catena di riscritture, che va oltre le versioni del romanzo ma che è pur sempre un forma di discorso mediato e “riflesso” rivolto a un ampio pubblico di fruitori. Nel mondo globalizzato di oggi gran parte della conoscenza e dell’esperienza che abbiamo delle altre culture è mediata da varie forme di riscrittura, orali e scritte, che coinvolgono praticamente tutti gli aspetti dell’esperienza umana e il volume La donna del tenente francese. Scrittura e riscrittura non rappresenta altro che un’ulteriore anello della catena di riscrittura di The French Lieutenant's Woman.
2012
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Ulrych, M., La donna del tenente francese. Scrittura e riscrittura., EDUCatt, Milano 2012: 117 [http://hdl.handle.net/10807/8119]
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