In Italia oggi ci sono più di 180.000 anziani ricoverati nelle case di riposo. Per molti di loro il tratto saliente è quello tipico dei "rassegnati", cioè di coloro che hanno perso ogni capacità progettuale e ogni speranza di cambiamento. Tendono al ripiegamento su se stessi, all'introversione e all'autosvalutazione. Il loro stato d'animo è un misto di soddisfazione per aver raggiunto un rifugio sicuro, e di insoddisfazione per aver rinunciato alla propria libertà e essere passati ad una situazione di totale delega e di passività. In questo contesto l'attenzione alle attività di "animazione" risulta un elemento essenziale per tutti coloro che nelle case di riposo intendono contrastare questo clima di rassegnazione, che conduce inevitabilmente ad un deterioramento dell'identità personale. Questo volume è il frutto di una sperimentazione diretta realizzata da un'équipe di esperti che per due anni hanno lavorato in quattro case di riposo del Comune di Como, cercando di coinvolgere non solo animatori e volontari, ma anche infermieri, ausiliari, medici e dirigenti delle strutture. Uno scopo non secondario dell'animazione, infatti, consiste nell'introdurre un certo modo di rapportarsi all'anziano, che dovrebbe essere fatto proprio da tutte le "figure professionali" e non, che sono a contatto con gli ospiti dell'lstituto. La specificità di questa iniziativa consiste nel "metodo" di lavoro che è stato delineato e applicato. Nel volume si cerca di mostrare concretamente come far interagire la sfera pubblica e privata e come servirsi di tecniche che utilizzano prevalentemente linguaggi non verbali: la dinamica di gruppo psicomotoria, la musicoterapia e la terapia del colore. Lo scopo non è quello di trasmettere agli operatori delle abilità terapeutiche, bensì la capacità di lavorare con procedure anche non usuali, opportunamente semplificate rispetto all'attività del terapeuta, ma sempre con una metodologia precisa e degli obiettivi specifici. Il progetto, tuttavia, non si limita a proporre nuove "tecniche" di animazione. Un aspetto che può essere considerato centrale consiste nell'abbinare alle "tecniche" un lavoro di "analisi del vissuto" degli operatori. Nel volume si illustrano sia gli aspetti metodologici che hanno consentito questo approccio integrato, sia alcuni protocolli che riassumono le diverse situazioni che si sono create. La sperimentazione descritta merita di essere valutata a fondo dai responsabili locali delle politiche sociali e da quanti operano nel campo dell'animazione sia con un ruolo professionale specifico sia con modalità non professionali.

Lanzetti, C., Marchetti, A. (eds.), L'animazione nelle case di riposo. Metodi e tecniche per un intervento psicosociologico integrato, Franco Angeli, Milano 1995: 176 [http://hdl.handle.net/10807/7989]

L'animazione nelle case di riposo. Metodi e tecniche per un intervento psicosociologico integrato

Lanzetti, Clemente;Marchetti, Antonella
1995

Abstract

In Italia oggi ci sono più di 180.000 anziani ricoverati nelle case di riposo. Per molti di loro il tratto saliente è quello tipico dei "rassegnati", cioè di coloro che hanno perso ogni capacità progettuale e ogni speranza di cambiamento. Tendono al ripiegamento su se stessi, all'introversione e all'autosvalutazione. Il loro stato d'animo è un misto di soddisfazione per aver raggiunto un rifugio sicuro, e di insoddisfazione per aver rinunciato alla propria libertà e essere passati ad una situazione di totale delega e di passività. In questo contesto l'attenzione alle attività di "animazione" risulta un elemento essenziale per tutti coloro che nelle case di riposo intendono contrastare questo clima di rassegnazione, che conduce inevitabilmente ad un deterioramento dell'identità personale. Questo volume è il frutto di una sperimentazione diretta realizzata da un'équipe di esperti che per due anni hanno lavorato in quattro case di riposo del Comune di Como, cercando di coinvolgere non solo animatori e volontari, ma anche infermieri, ausiliari, medici e dirigenti delle strutture. Uno scopo non secondario dell'animazione, infatti, consiste nell'introdurre un certo modo di rapportarsi all'anziano, che dovrebbe essere fatto proprio da tutte le "figure professionali" e non, che sono a contatto con gli ospiti dell'lstituto. La specificità di questa iniziativa consiste nel "metodo" di lavoro che è stato delineato e applicato. Nel volume si cerca di mostrare concretamente come far interagire la sfera pubblica e privata e come servirsi di tecniche che utilizzano prevalentemente linguaggi non verbali: la dinamica di gruppo psicomotoria, la musicoterapia e la terapia del colore. Lo scopo non è quello di trasmettere agli operatori delle abilità terapeutiche, bensì la capacità di lavorare con procedure anche non usuali, opportunamente semplificate rispetto all'attività del terapeuta, ma sempre con una metodologia precisa e degli obiettivi specifici. Il progetto, tuttavia, non si limita a proporre nuove "tecniche" di animazione. Un aspetto che può essere considerato centrale consiste nell'abbinare alle "tecniche" un lavoro di "analisi del vissuto" degli operatori. Nel volume si illustrano sia gli aspetti metodologici che hanno consentito questo approccio integrato, sia alcuni protocolli che riassumono le diverse situazioni che si sono create. La sperimentazione descritta merita di essere valutata a fondo dai responsabili locali delle politiche sociali e da quanti operano nel campo dell'animazione sia con un ruolo professionale specifico sia con modalità non professionali.
1995
Italiano
9788820495299
Lanzetti, C., Marchetti, A. (eds.), L'animazione nelle case di riposo. Metodi e tecniche per un intervento psicosociologico integrato, Franco Angeli, Milano 1995: 176 [http://hdl.handle.net/10807/7989]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/7989
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact