Esperienze di trascendenza: Heidegger e Wittgenstein sul mistico

The article aims at answering a question: why have Heidegger and Wittgenstein, during the age of the triumph of technique and science in all fields of human knowledge, criticized the classical and modern ways of thinking the concepts of sacred and divine? Moreover, why have they at the same time researched and proposed alternative ways of experiencing absolute and transcendence? This writing is not simply an historical analysis of two of the most important authors of the XX century: it is an attempt to show how they conceive transcendence. Mystic – as an experience of the origins – meets philosophy, which is open to religion. The latter is not conceived as a specific topic, but as an original expression of the human being, which enables to understand the sense of transcendence. In order to reach this goal, several considerations need to be taken into account. The first one is about the theoretical structure through which Heidegger and Wittgenstein conceive the relationship between philosophy and mystic. The second one aims at clarifying why the experience of transcendence always recalls the problem of absolute and its relationship with language.

L'articolo intende rispondere a una domanda: perché Heidegger e Wittgenstein, nell’epoca del predominio della tecnica e del trionfo indiscusso della razionalità scientifica in ogni ambito del sapere, hanno criticato, a partire da prospettive molto diverse, i modi classici e moderni di teorizzare il sacro e il divino e nel contempo hanno ricercato e proposto forme alternative di esperienza dell’assoluto e della trascendenza? Qui non viene esaminato il percorso storiografico di due autori tra i più rappresentativi del Novecento, peraltro arduo da ricostruire in generale e improponibile in questo ambito, bensì il modo in cui essi tematizzano la trascendenza: nel loro tentativo la mistica come esperienza dell’originario incontra la filosofia, che è aperta al religioso non perché qui lo assume come oggetto specifico di indagine, ma in quanto lo considera l’espressione antropologica originaria che è in grado appunto di attestare il senso della trascendenza. Per conseguire questo obiettivo sono presentate alcune considerazioni. La prima riguarda la struttura teorica con cui Heidegger e Wittgenstein intendono la relazione tra filosofia e mistica. La seconda considerazione intende invece chiarire per quale motivo l’esperienza di trascendenza sia destinata a riproporre il problema dell’assoluto e la sua incondizionata relazione al linguaggio.