Articolata riflessione sul carattere dell'opera di Sanfilippo fra il secondo dopoguerra e il 1960 circa, quando l'artista siciliano, attivo a Roma nel gruppo Forma, se ne allontana progressivamente, individuando il carattere proprio della sua pittura, che si distingue in ambito europeo e internazionale per l'adesione a una poetica del segno che solo in parte può essere ricondotta all'ambito dell'informale. Con attenzione alle scelte individuali e al modo in cui la sua opera viene recepita in quel contesto, anche grazie all'attenzione riservatagli da critici come Prampolini, Ponente e Michel Tapiè, la sua pittura viene riproposta al centro di esperienze che dall'ambiente romano vanno conquistando una dimensione internazionale.
Tedeschi, F., Oltre Forma, oltre la forma: il "segno" di Antonio Sanfilippo, in D'Amico, F., Tedeschi, F. (ed.), Antonio Sanfilippo. Segno e immagine, Skira, MILANO -- ITA 2015: 21- 53 [http://hdl.handle.net/10807/78414]
Oltre Forma, oltre la forma: il "segno" di Antonio Sanfilippo
Tedeschi, Francesco
2015
Abstract
Articolata riflessione sul carattere dell'opera di Sanfilippo fra il secondo dopoguerra e il 1960 circa, quando l'artista siciliano, attivo a Roma nel gruppo Forma, se ne allontana progressivamente, individuando il carattere proprio della sua pittura, che si distingue in ambito europeo e internazionale per l'adesione a una poetica del segno che solo in parte può essere ricondotta all'ambito dell'informale. Con attenzione alle scelte individuali e al modo in cui la sua opera viene recepita in quel contesto, anche grazie all'attenzione riservatagli da critici come Prampolini, Ponente e Michel Tapiè, la sua pittura viene riproposta al centro di esperienze che dall'ambiente romano vanno conquistando una dimensione internazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.