Nello scorcio del secolo XI si attenuò la intensa conflittualità che per alcuni decenni aveva sconvolto Milano. La progressiva scomparsa dalla scena della pataria creò le premesse per l’emergere nel ceto dirigente cittadino, nell’ultimo quarto del secolo, di posizioni favorevoli all’avvio di contatti con il papato riformatore, fino a giungere alla riammissione della Chiesa ambrosiana nella comunione con Roma al tempo di papa Urbano II. Attraverso l’analisi di fonti di varia natura, il libro ricostruisce il clima nel quale era immersa la società milanese in quel periodo, illustra le tensioni che accompagnarono la comparsa di nuove forze in campo politico ed ecclesiale, riconosce le prime tracce dell’attività dell’organismo comunale in formazione. Tutte le novità maturate in quegli anni si ritrovano operanti durante l’episcopato di Anselmo IV da Bovisio (1097-1101), che la storiografia ha finora descritto come debole figura imposta da Roma. L’arcivescovo si rivela invece uomo energico e abile nell’intessere un dialogo con le varie componenti della città, così da riuscire a riconquistare – forse per l’ultima volta – quel ruolo di vertice nel governo della società urbana milanese già ricoperto da molti suoi predecessori. Al culmine del breve episcopato, che lo vide impegnato a ricondurre all’obbedienza a Urbano II le diocesi dell’Italia settentrionale, Anselmo IV rispondendo all’appello papale radunò un numeroso esercito e partì nel 1100 per l’Oriente, dove incontrò la morte.
Lucioni, A., Anselmo IV da Bovisio arcivescovo di Milano (1097-1101). Episcopato e società urbana sul finire dell'XI secolo, Vita e Pensiero, Milano 2011:<<Storia. Ricerche>>, 256 [http://hdl.handle.net/10807/7321]
Anselmo IV da Bovisio arcivescovo di Milano (1097-1101). Episcopato e società urbana sul finire dell'XI secolo
Lucioni, Alfredo
2011
Abstract
Nello scorcio del secolo XI si attenuò la intensa conflittualità che per alcuni decenni aveva sconvolto Milano. La progressiva scomparsa dalla scena della pataria creò le premesse per l’emergere nel ceto dirigente cittadino, nell’ultimo quarto del secolo, di posizioni favorevoli all’avvio di contatti con il papato riformatore, fino a giungere alla riammissione della Chiesa ambrosiana nella comunione con Roma al tempo di papa Urbano II. Attraverso l’analisi di fonti di varia natura, il libro ricostruisce il clima nel quale era immersa la società milanese in quel periodo, illustra le tensioni che accompagnarono la comparsa di nuove forze in campo politico ed ecclesiale, riconosce le prime tracce dell’attività dell’organismo comunale in formazione. Tutte le novità maturate in quegli anni si ritrovano operanti durante l’episcopato di Anselmo IV da Bovisio (1097-1101), che la storiografia ha finora descritto come debole figura imposta da Roma. L’arcivescovo si rivela invece uomo energico e abile nell’intessere un dialogo con le varie componenti della città, così da riuscire a riconquistare – forse per l’ultima volta – quel ruolo di vertice nel governo della società urbana milanese già ricoperto da molti suoi predecessori. Al culmine del breve episcopato, che lo vide impegnato a ricondurre all’obbedienza a Urbano II le diocesi dell’Italia settentrionale, Anselmo IV rispondendo all’appello papale radunò un numeroso esercito e partì nel 1100 per l’Oriente, dove incontrò la morte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.