La dottrina del Plèroma divino (da non intendere semplicemente come 'pienezza', ma come porzione conoscibile contenuta nel divino) di Valentino e della sua scuola obbedisce ad una concezione monista e panteista del divino in cui la graduazione degli eòni da una parte rende possibile la continuità fra il primo principio e la realtà, e dall’altra crea discontinuità circa l’origine del male, risolta in una caries ontologica dovuta ad un secondo principio non personale, ma egualmente attivo. La graduale tendenza da parte di alcuni continuatori di Valentino a marcare la trascendenza del primo Dio e ad accentuare l’ipostatizzazione degli eòni obbedisce all’accentuarsi della preoccupazione di salvaguardare l’innocenza divina in ordine al male, secondo una tipica percezione dualista, che inesorabilmente doveva allargare il divario rispetto alle posizioni dottrinali della grande Chiesa.
Chiapparini, G., La dottrina del Plèroma dello gnostico Valentino e della sua scuola: istanze moniste e dualiste, in Giuffré Scibona, C., Mastrocinque, A. (ed.), Ex pluribus unum. Studi in onore di Giulia Sfameni Gasparro, Quasar, Roma 2015: 315- 330 [http://hdl.handle.net/10807/72207]
La dottrina del Plèroma dello gnostico Valentino e della sua scuola: istanze moniste e dualiste
Chiapparini, Giuliano
2015
Abstract
La dottrina del Plèroma divino (da non intendere semplicemente come 'pienezza', ma come porzione conoscibile contenuta nel divino) di Valentino e della sua scuola obbedisce ad una concezione monista e panteista del divino in cui la graduazione degli eòni da una parte rende possibile la continuità fra il primo principio e la realtà, e dall’altra crea discontinuità circa l’origine del male, risolta in una caries ontologica dovuta ad un secondo principio non personale, ma egualmente attivo. La graduale tendenza da parte di alcuni continuatori di Valentino a marcare la trascendenza del primo Dio e ad accentuare l’ipostatizzazione degli eòni obbedisce all’accentuarsi della preoccupazione di salvaguardare l’innocenza divina in ordine al male, secondo una tipica percezione dualista, che inesorabilmente doveva allargare il divario rispetto alle posizioni dottrinali della grande Chiesa.File | Dimensione | Formato | |
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