In a complex society, also the exclusion shows itself with complex traits. A growing number of people and situations are at risk of new forms of deprivation, exposed to the slipping from the "normality" to the areas of poverty. These new frailties are less and less definable and contribute to expand the grey zone of discomfort. Not only "grey" because of the less defined margin between included and excluded, but also because of the uncertain border between visible and invisible, between emerged and submerged, and between project and drift. This volume is structured in three parts. The two introductory chapters are on the topic of invisible vulnerability and this is a challenge for research and services. Then follows the analysis of the interviews to identify strategies for social, educational, and health care work in the paths of inclusion / exclusion, in order to assist people in precarious existence.
In una società complessa, anche l’esclusione si presenta con i tratti della complessità. Un numero crescente di persone e situazioni sono a rischio di nuove forme di deprivazione, esposte allo scivolamento dalla “normalità” verso le zone di povertà. Le nuove fragilità si rivelano sempre meno definibili e vanno ad ampliare la zona grigia del disagio. Non solo “grigia” in quanto è sempre meno definito il margine tra inclusi ed esclusi, ma anche per l’incerto confine tra visibile e invisibile, tra emerso e sommerso, tra vincoli e possibilità, tra progetto e deriva. È possibile, nell’attuale contesto di generale instabilità, nella modernità liquida della società in cui viviamo, dove i legami sono sempre più fragili e instabili individuare strategie di prevenzione del rischio di scivolamento nella marginalità e nell’esclusione sociale? È molto difficile individuare segnali che facciano presagire il rischio prima che arrivi a manifestarsi in forme conclamate e sui Servizi ricada l’onere di sostenere situazioni di emergenza. Innanzitutto, perché il cosiddetto fattore di fragilità non è mai uno solo, ma più di uno. Secondariamente, perché i rischi identificabili con la condizione economica svantaggiata sono palesi, mentre gli elementi della vita emotiva e relazionale sono l’area di fragilità che rimane spesso priva di risposte, in quanto invisibile ai servizi. È necessario quindi cercare di raffigurare dove le diverse forme di vulnerabilità sono più facilmente intercettabili; chi, nel panorama dei Servizi, degli operatori, delle reti informali potrebbe individuarle tempestivamente; come - con quali strumenti, risposte, competenze - si potrebbero promuovere i progetti di vita e l’empowerment dei soggetti, prima che debbano naufragare nell’emarginazione. La scelta metodologica che ha portato ad utilizzare il metodo narrativo ha chiamato in causa testimoni privilegiati per raccontare, da diversi punti di vista, storie significative del rischio che si manifesta nell’ordinaria normalità. Questo volume è strutturato in tre parti. I due capitoli introduttivi sul tema della vulnerabilità, necessari per saper leggere le situazioni “sfuggenti”, intendono inquadrare le riflessioni della ricerca entro un contesto più generale. La vulnerabilità invisibile rappresenta una sfida per la ricerca e per i servizi. Seguono, quindi due parti dedicate all’analisi delle interviste. Nell’una, composta da due capitoli, si cerca di ricostruire percorsi che hanno portato i protagonisti delle storie verso una situazione di acuta criticità, o che mettono in luce l’esistenza di un diffuso disagio sommerso, invisibile ai Servizi, entro cui maturano motivi di crescente fragilità per gli individui e le loro famiglie. Nell’altra, organizzata a sua volta in due capitoli, si analizzano le testimonianze offerte dalle interviste, in merito alle difficoltà attuali del lavoro di cura ed alle indicazioni di operatori e utenti sugli strumenti da configurare per il futuro. Per individuare quali strategie di lavoro sociale, educativo, sanitario sia possibile attivare, occorre infatti che i servizi abbiano la capacità di affrontare queste sfide con uno sguardo ampio e sgombro da pre-comprensioni. Nei percorsi di inclusione/esclusione occorre una nuova consapevolezza dei vissuti degli operatori che orientano e accompagnano le persone in condizione di precarietà esistenziale.
Iori, V., Rampazi, M., Nuove fragilità e lavoro di cura, UNICOPLI, Milano 2008:<<"Strumenti">>, 284 [http://hdl.handle.net/10807/7170]
Nuove fragilità e lavoro di cura
Iori, Vanna;
2008
Abstract
In a complex society, also the exclusion shows itself with complex traits. A growing number of people and situations are at risk of new forms of deprivation, exposed to the slipping from the "normality" to the areas of poverty. These new frailties are less and less definable and contribute to expand the grey zone of discomfort. Not only "grey" because of the less defined margin between included and excluded, but also because of the uncertain border between visible and invisible, between emerged and submerged, and between project and drift. This volume is structured in three parts. The two introductory chapters are on the topic of invisible vulnerability and this is a challenge for research and services. Then follows the analysis of the interviews to identify strategies for social, educational, and health care work in the paths of inclusion / exclusion, in order to assist people in precarious existence.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.