Il saggio parte da una domanda: se è vero che il Concilio Vaticano II ha espresso un'antropologia cristiana profondamente rinnovata che attinge allo spirito delle origini con quali fondamentali istanze di questa antropologia la cultura e l'arte teatrale appaiono in sintonia o in dialogo, non è detto pacifico? Individuate alcune di queste istanze il saggio analizza una serie di esempi significativi in varie tipologie della drammaturgia contemporanea: nel teatro d'autore, nel teatro performativo, nella drammaturgia rituale di inzitiva ecclesiastica, nella drammaturgia comunitaria. Si parla di David Maria Turoldo, di Romeo Castellucci, di Giovanni Testori, della Via Crucis di Papa Giovanni Paolo II e Mario Luzi, de La Passion à Ménilmontant
Cascetta, A., Suggestioni conciliari nella drammaturgia italiana, in Bianchi, A. (ed.), Il Concilio Vaticano II crocevia dell'umanesimo contemporaneo, Vita e Pensiero, Milano 2015: 233- 268 [http://hdl.handle.net/10807/71273]
Suggestioni conciliari nella drammaturgia italiana
Cascetta, Annamaria
2015
Abstract
Il saggio parte da una domanda: se è vero che il Concilio Vaticano II ha espresso un'antropologia cristiana profondamente rinnovata che attinge allo spirito delle origini con quali fondamentali istanze di questa antropologia la cultura e l'arte teatrale appaiono in sintonia o in dialogo, non è detto pacifico? Individuate alcune di queste istanze il saggio analizza una serie di esempi significativi in varie tipologie della drammaturgia contemporanea: nel teatro d'autore, nel teatro performativo, nella drammaturgia rituale di inzitiva ecclesiastica, nella drammaturgia comunitaria. Si parla di David Maria Turoldo, di Romeo Castellucci, di Giovanni Testori, della Via Crucis di Papa Giovanni Paolo II e Mario Luzi, de La Passion à Ménilmontant
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
