In Italia, la variabilità nella pratica clinica è comune e rappresenta una delle maggiori preoccupazioni per pazienti, professionisti e decisori. Attraverso la selezione di tre aree cliniche (gravidanza e parto, trattamento con Angioplastica Coronarica Transluminale Percutanea - PTCA nei pazienti con infarto miocardico acuto e gestione del diabete), gli autori sottolineano come vi sia, in ciascuna delle tre aree, una ingiustificata variabilità, che non può essere spiegata solo dalla frequenza/gravità della malattia o da altri fattori relativi al paziente. Al fine di descrivere la variabilità tra le Regioni italiane, gli autori hanno scelto sia indicatori di processo (esempio volumi) sia di risultato (esempio mortalità, complicanze). L’incidenza di tagli cesarei è particolarmente elevata in Italia rispetto agli altri Paesi europei. Più che altrove, le pressioni legate alla cosiddetta medicina difensiva, la pianificazione del parto per ragioni di convenienza sia dei medici che dei pazienti e, più in generale, i cambiamenti nel rapporto medico-paziente sono probabilmente responsabili dell’induzione di pratiche inappropriate. Inoltre, importanti variazioni si osservano a livello intraregionale, in particolare per quanto riguarda il tipo di ospedale (privato, pubblico e universitario). Anche l’esecuzione tempestiva della PTCA è caratterizzata da una variabilità interregionale che ancora una volta non può essere spiegata solo da fattori clinici. In particolare, si osserva un’estrema variabilità tra strutture appartenenti alla stessa Regione nella percentuale di PTCA eseguite entro 48 ore. Per quanto riguarda il diabete, sono state osservate differenze rilevanti nel consumo di farmaci, nel controllo metabolico dei pazienti e nei ricoveri per complicanze a breve e a lungo termine, che sono considerate un proxy della gestione dei pazienti a livello territoriale. Tale gestione genera disuguaglianze nel campo della salute, con effetti rilevanti sulla sostenibilità finanziaria e allocativa dei sistemi vista anche l’elevata prevalenza della patologia
De Belvis, A., De Waure, C., Calabro', G. E., Marventano, S., Tanzariello, M., Avolio, M., Bucci, S., Ricciardi, W., La variabilità della pratica clinica in Italia., <<PUBLIC HEALTH& HEALTH POLICY>>, 2015; (N/A): 7-31 [http://hdl.handle.net/10807/71010]
La variabilità della pratica clinica in Italia.
De Belvis, Antonio;De Waure, Chiara;Calabro', Giovanna Elisa;Tanzariello, Maria;Avolio, Maria;Bucci, Sabina;Ricciardi, Walter
2015
Abstract
In Italia, la variabilità nella pratica clinica è comune e rappresenta una delle maggiori preoccupazioni per pazienti, professionisti e decisori. Attraverso la selezione di tre aree cliniche (gravidanza e parto, trattamento con Angioplastica Coronarica Transluminale Percutanea - PTCA nei pazienti con infarto miocardico acuto e gestione del diabete), gli autori sottolineano come vi sia, in ciascuna delle tre aree, una ingiustificata variabilità, che non può essere spiegata solo dalla frequenza/gravità della malattia o da altri fattori relativi al paziente. Al fine di descrivere la variabilità tra le Regioni italiane, gli autori hanno scelto sia indicatori di processo (esempio volumi) sia di risultato (esempio mortalità, complicanze). L’incidenza di tagli cesarei è particolarmente elevata in Italia rispetto agli altri Paesi europei. Più che altrove, le pressioni legate alla cosiddetta medicina difensiva, la pianificazione del parto per ragioni di convenienza sia dei medici che dei pazienti e, più in generale, i cambiamenti nel rapporto medico-paziente sono probabilmente responsabili dell’induzione di pratiche inappropriate. Inoltre, importanti variazioni si osservano a livello intraregionale, in particolare per quanto riguarda il tipo di ospedale (privato, pubblico e universitario). Anche l’esecuzione tempestiva della PTCA è caratterizzata da una variabilità interregionale che ancora una volta non può essere spiegata solo da fattori clinici. In particolare, si osserva un’estrema variabilità tra strutture appartenenti alla stessa Regione nella percentuale di PTCA eseguite entro 48 ore. Per quanto riguarda il diabete, sono state osservate differenze rilevanti nel consumo di farmaci, nel controllo metabolico dei pazienti e nei ricoveri per complicanze a breve e a lungo termine, che sono considerate un proxy della gestione dei pazienti a livello territoriale. Tale gestione genera disuguaglianze nel campo della salute, con effetti rilevanti sulla sostenibilità finanziaria e allocativa dei sistemi vista anche l’elevata prevalenza della patologiaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.