«Non si tratta di opporre il pane allo spirito ma neppure lo spirito al pane; bisogna piuttosto riconoscere e vivere il pane come segno dello spirito e lo spirito come urgenza della condivisione del pane. L’uomo è l’aperto, talmente aperto da riuscire ad arrivare fino alla bocca dell’altro. Da questo punto di vista la carità è forse la forma antropologicamente più aperta di apertura, forse essa è il solo luogo all’interno del quale lo stesso pane, nella mano che lo porta alla bocca dell’altro, si trova trasformato in spirito. Forse l’uomo è un essere spirituale proprio perché sa rispondere al bisogno materiale dell’altro uomo. Forse la spiritualità di quell’essere spirituale che è l’uomo rivela il suo ultimo volto proprio nel pane spezzato e condiviso con l’altro. Forse la carità è l’umanità stessa dell’umano».
Petrosino, S., Pane e Spirito, Vita e Pensiero, Milano 2015: 96 [http://hdl.handle.net/10807/70391]
Pane e Spirito
Petrosino, Silvano
2015
Abstract
«Non si tratta di opporre il pane allo spirito ma neppure lo spirito al pane; bisogna piuttosto riconoscere e vivere il pane come segno dello spirito e lo spirito come urgenza della condivisione del pane. L’uomo è l’aperto, talmente aperto da riuscire ad arrivare fino alla bocca dell’altro. Da questo punto di vista la carità è forse la forma antropologicamente più aperta di apertura, forse essa è il solo luogo all’interno del quale lo stesso pane, nella mano che lo porta alla bocca dell’altro, si trova trasformato in spirito. Forse l’uomo è un essere spirituale proprio perché sa rispondere al bisogno materiale dell’altro uomo. Forse la spiritualità di quell’essere spirituale che è l’uomo rivela il suo ultimo volto proprio nel pane spezzato e condiviso con l’altro. Forse la carità è l’umanità stessa dell’umano».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.