Perché vale la pena ricordare? Che cosa ricordare e che cosa dimenticare? E come ricordare? La memoria è uno degli elementi costitutivi per la fondazione dell’identità individuale e collettiva. Così come accade a livello soggettivo anche la costruzione del proprio legame con l’altro viene formandosi non solo mediante l’identificazione di esperienze e attese comuni ma anche attraverso la definizione e la conservazione di quei ricordi ritenuti fondanti perché utili per orientarsi nel presente. La distruzione inflitta dall’imperatore Federico I Barbarossa a Milano nella primavera del 1162 rappresenta certamente per Milano, per l’Italia ma anche per la stessa Germania uno di questi ricordi fondanti. Proiettata di continuo nell’immaginario collettivo, rielaborata dalle élite culturali come un ‘luogo di memorie’, vale a dire un laboratorio creativo d’identità, nel corso dei secoli l’immagine della distruzione della città e del suo autore ha assunto significati sempre diversi, adeguandosi ai differenti contesti storico-politici e culturali in cui fu rievocata. Il volume, che raccoglie gli atti di una Giornata di Studi organizzata congiuntamente dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dal Deutsches Historisches Institut di Roma, ripercorre la storia di questo ‘luogo di memorie’ dal Medioevo sino ai nostri giorni, mettendo in dialogo i due mondi che furono protagonisti degli eventi: Milano, l’Italia e il mondo tedesco. Attraverso testi, monumenti, immagini – i mediatori per eccellenza di questa memoria – affiora così quanto il passato sia in realtà, per ogni generazione, sempre nuovo.
Silanos, P. M., Sprenger, K. M. (eds.), La distruzione di Milano (1162). Un luogo di memorie, Vita e Pensiero, Milano 2015: 320 [http://hdl.handle.net/10807/68990]
La distruzione di Milano (1162). Un luogo di memorie
Silanos, Pietro Maria;
2015
Abstract
Perché vale la pena ricordare? Che cosa ricordare e che cosa dimenticare? E come ricordare? La memoria è uno degli elementi costitutivi per la fondazione dell’identità individuale e collettiva. Così come accade a livello soggettivo anche la costruzione del proprio legame con l’altro viene formandosi non solo mediante l’identificazione di esperienze e attese comuni ma anche attraverso la definizione e la conservazione di quei ricordi ritenuti fondanti perché utili per orientarsi nel presente. La distruzione inflitta dall’imperatore Federico I Barbarossa a Milano nella primavera del 1162 rappresenta certamente per Milano, per l’Italia ma anche per la stessa Germania uno di questi ricordi fondanti. Proiettata di continuo nell’immaginario collettivo, rielaborata dalle élite culturali come un ‘luogo di memorie’, vale a dire un laboratorio creativo d’identità, nel corso dei secoli l’immagine della distruzione della città e del suo autore ha assunto significati sempre diversi, adeguandosi ai differenti contesti storico-politici e culturali in cui fu rievocata. Il volume, che raccoglie gli atti di una Giornata di Studi organizzata congiuntamente dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dal Deutsches Historisches Institut di Roma, ripercorre la storia di questo ‘luogo di memorie’ dal Medioevo sino ai nostri giorni, mettendo in dialogo i due mondi che furono protagonisti degli eventi: Milano, l’Italia e il mondo tedesco. Attraverso testi, monumenti, immagini – i mediatori per eccellenza di questa memoria – affiora così quanto il passato sia in realtà, per ogni generazione, sempre nuovo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.