Il tema di questo libro è, a prima vista, semplice: la Tv per bambini. Sotto questa apparente semplicità si cela, però, una serie di fenomeni complessi, che mettono in gioco non solo diverse interpretazioni del mezzo televisivo nel nostro contesto sociale, ma anche e soprattutto diversi modi di pensare l’infanzia e di riconoscerne bisogni e diritti. Da una parte, infatti, le sue caratteristiche dipendono innanzitutto dalle proprietà che, di volta in volta, nei diversi regimi di broadcasting, vengono riconosciute ai bambini e ai ragazzi in quanto segmento peculiare dell’audience: soggetti da educare, cittadini da formare, utenti da intrattenere, consumatori da coltivare e così via. Dall’altra, tale programmazione appare l’esito di un ecosistema mediale complesso e articolato, parte integrante del comparto televisivo, al confine tra materiale e immateriale, educazione ed evasione, profitto e obblighi di pubblico servizio, denso di valori simbolici e affollato di interessi economici, talvolta in conflitto. Il volume descrive questo ecosistema abbracciando contemporaneamente più dimensioni – da quella giuridico-normativa a quella tecnologica, dalle componenti economiche a quelle più latamente politiche, dall’aspetto ideativo-produttivo alle forme di fruizione, dalla composizione dell’offerta alla riflessione teorica che i Media Studies hanno esercitato su di essa – offrendo abbondanti dati di scenario nonché diverse categorie teoriche per interpretarli.
Aroldi, P. (ed.), Piccolo schermo. Che cos'è e come funziona la Children's Television, Guerini & Associati, Milano 2015: 230 [http://hdl.handle.net/10807/68782]
Piccolo schermo. Che cos'è e come funziona la Children's Television
Aroldi, Piermarco
2015
Abstract
Il tema di questo libro è, a prima vista, semplice: la Tv per bambini. Sotto questa apparente semplicità si cela, però, una serie di fenomeni complessi, che mettono in gioco non solo diverse interpretazioni del mezzo televisivo nel nostro contesto sociale, ma anche e soprattutto diversi modi di pensare l’infanzia e di riconoscerne bisogni e diritti. Da una parte, infatti, le sue caratteristiche dipendono innanzitutto dalle proprietà che, di volta in volta, nei diversi regimi di broadcasting, vengono riconosciute ai bambini e ai ragazzi in quanto segmento peculiare dell’audience: soggetti da educare, cittadini da formare, utenti da intrattenere, consumatori da coltivare e così via. Dall’altra, tale programmazione appare l’esito di un ecosistema mediale complesso e articolato, parte integrante del comparto televisivo, al confine tra materiale e immateriale, educazione ed evasione, profitto e obblighi di pubblico servizio, denso di valori simbolici e affollato di interessi economici, talvolta in conflitto. Il volume descrive questo ecosistema abbracciando contemporaneamente più dimensioni – da quella giuridico-normativa a quella tecnologica, dalle componenti economiche a quelle più latamente politiche, dall’aspetto ideativo-produttivo alle forme di fruizione, dalla composizione dell’offerta alla riflessione teorica che i Media Studies hanno esercitato su di essa – offrendo abbondanti dati di scenario nonché diverse categorie teoriche per interpretarli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.