L’ampia raccolta di poesie intitolata Irdisches Vergnügen in Gott di Barthold Heinrich Brockes (1680-1747) celebra le meraviglie del mondo attraverso la minuziosa descrizione di ogni elemento della natura, ritratta nelle infinite variabili della sua bellezza e presentata quale generoso dono di un benevolo Creatore. Pubblicata in nove volumi a partire dal 1721, l’opera riscosse uno straordinario successo presso i contemporanei, contribuendo a diffondere una positiva percezione della realtà terrena non più condizionata dal pessimismo seicentesco, incline invece a coglierne soltanto la dimensione più effimera e peritura. Questa pubblicazione propone la traduzione in lingua italiana di alcune tra le liriche più significative comparse nel primo volume della raccolta, che, a distanza di tre secoli, meritano di essere attentamente riconsiderate. L’instancabile appello all’ammirazione del Creato e la condanna dell’indifferenza nei confronti delle sue ricchezze, rivolti da Brockes al lettore del primo Settecento, sembrano infatti esortare anche il pubblico attuale a riscoprire le bellezze del mondo e, nel contempo, a rivalutare responsabilmente il proprio rapporto con l’ambiente, la cui salvaguardia appare oggi un imperativo etico più che mai imprescindibile.
Bignotti, L., (a cura di), Commento scientifico di "«Mirabile è anche un granello di polvere». Barthold Heinrich Brockes, poesie del Creato" / Tectum, Marburg 2015: 156 [http://hdl.handle.net/10807/67324]
«Mirabile è anche un granello di polvere». Barthold Heinrich Brockes, poesie del Creato
Bignotti, Laura
2015
Abstract
L’ampia raccolta di poesie intitolata Irdisches Vergnügen in Gott di Barthold Heinrich Brockes (1680-1747) celebra le meraviglie del mondo attraverso la minuziosa descrizione di ogni elemento della natura, ritratta nelle infinite variabili della sua bellezza e presentata quale generoso dono di un benevolo Creatore. Pubblicata in nove volumi a partire dal 1721, l’opera riscosse uno straordinario successo presso i contemporanei, contribuendo a diffondere una positiva percezione della realtà terrena non più condizionata dal pessimismo seicentesco, incline invece a coglierne soltanto la dimensione più effimera e peritura. Questa pubblicazione propone la traduzione in lingua italiana di alcune tra le liriche più significative comparse nel primo volume della raccolta, che, a distanza di tre secoli, meritano di essere attentamente riconsiderate. L’instancabile appello all’ammirazione del Creato e la condanna dell’indifferenza nei confronti delle sue ricchezze, rivolti da Brockes al lettore del primo Settecento, sembrano infatti esortare anche il pubblico attuale a riscoprire le bellezze del mondo e, nel contempo, a rivalutare responsabilmente il proprio rapporto con l’ambiente, la cui salvaguardia appare oggi un imperativo etico più che mai imprescindibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.