In questo contributo Enrico Reggiani indaga le potenzialità di interazione tra il linguaggio letterario e quello musicale e si occupa della capacità dell’esperienza auditiva della musica di condividere parte dell’esperienza visiva dell’“invisible”, offrendone una legittima e altrimenti indisponibile supplenza interpretativa. Sulla scorta del contributo teorico di R. Cogan e P. Escot (1976), Reggiani analizza diffusamente la vocazione del sound a trovare organizzazione in un ‘progetto sonoro’, non tanto in una prospettiva comparatistica, cioè all’incrocio fra competenze musicologiche e competenze letterarie, quanto nella prospettiva di una rinnovata riflessione sulle ‘lingue della letteratura’, anzitutto in una concezione della critica letteraria capace di includere nella sua strumentazione ermeneutica – a fronte dei modelli antropologici e culturali delle diverse epoche – le implicazioni derivanti dalle differenti caratteristiche di sound e music nella loro complementarità semiotica. Il presupposto, in una prospettiva lotmaniana, è che la musica appartenga a quel novero di codici supplementari ed esterni sotto la cui influenza si organizza il messaggio verbale. Nell’analisi è dato particolare rilievo alla prassi dello “structural conterpoint” microtestuale in Philip Sidney e del “principle of composition” contrappuntistico in Gerard Manley Hopkins, nonché, in sede critica, all’attenzione testimoniata da Edward said per le relazioni dissonanti all’interno di una cultura. La “auditory imagination” di matrice eliotiana, il sonic design, il “soundscape” e il “counterpoint” sono proposti nella conclusione di questo saggio come mutuazioni (non esclusive) che la critica letteraria, secondo l’indicazione di Marjorie Levinson, potrebbe assumere dalla “twentieth-century theory and history of […] music”, con indubbio beneficio per la comprensione e l’interpretazione dei dati testuali di matrice tanto fonico-letteraria quanto musico-letteraria.
Reggiani, E., Come Ulisse, ascoltando le sirene… La critica letteraria ed il “sonic design” della letteratura, in Bigliazzi, S., Gregori, F. (ed.), Critica e letteratura. Studi di anglistica, EDIZIONI ETS, Pisa 2014: <<ANGLICA>>, 133- 146 [http://hdl.handle.net/10807/65454]
Come Ulisse, ascoltando le sirene… La critica letteraria ed il “sonic design” della letteratura
Reggiani, Enrico
2014
Abstract
In questo contributo Enrico Reggiani indaga le potenzialità di interazione tra il linguaggio letterario e quello musicale e si occupa della capacità dell’esperienza auditiva della musica di condividere parte dell’esperienza visiva dell’“invisible”, offrendone una legittima e altrimenti indisponibile supplenza interpretativa. Sulla scorta del contributo teorico di R. Cogan e P. Escot (1976), Reggiani analizza diffusamente la vocazione del sound a trovare organizzazione in un ‘progetto sonoro’, non tanto in una prospettiva comparatistica, cioè all’incrocio fra competenze musicologiche e competenze letterarie, quanto nella prospettiva di una rinnovata riflessione sulle ‘lingue della letteratura’, anzitutto in una concezione della critica letteraria capace di includere nella sua strumentazione ermeneutica – a fronte dei modelli antropologici e culturali delle diverse epoche – le implicazioni derivanti dalle differenti caratteristiche di sound e music nella loro complementarità semiotica. Il presupposto, in una prospettiva lotmaniana, è che la musica appartenga a quel novero di codici supplementari ed esterni sotto la cui influenza si organizza il messaggio verbale. Nell’analisi è dato particolare rilievo alla prassi dello “structural conterpoint” microtestuale in Philip Sidney e del “principle of composition” contrappuntistico in Gerard Manley Hopkins, nonché, in sede critica, all’attenzione testimoniata da Edward said per le relazioni dissonanti all’interno di una cultura. La “auditory imagination” di matrice eliotiana, il sonic design, il “soundscape” e il “counterpoint” sono proposti nella conclusione di questo saggio come mutuazioni (non esclusive) che la critica letteraria, secondo l’indicazione di Marjorie Levinson, potrebbe assumere dalla “twentieth-century theory and history of […] music”, con indubbio beneficio per la comprensione e l’interpretazione dei dati testuali di matrice tanto fonico-letteraria quanto musico-letteraria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.