La zootecnia bovina da latte del nostro Paese presenta nel corso del 2013 segnali di difficoltà per un certo ridimensionamento del comparto, come emerge da più parti. Dopo due anni di prezzi in crescita, il 2013 è stato per le carni bovine un anno di assestamento. L’indice Ismea ha messo a segno un modesto aumento, restando in questo modo indietro sia rispetto alla media dei prodotti zootecnici che al totale agricoltura; tale aumento è peraltro frutto di tendenze abbastanza diversificate. I prezzi delle vacche da riforma, che avevano avuto negli anni recenti una crescita tumultuosa, hanno mostrato un arretramento consistente, pur restando su livelli storicamente molto elevati; al contrario sono cresciuti in modo importante i prezzi dei vitelli, che avevano avuto un 2012 negativo e il cui indice ha comunque i valori più bassi all’interno del comparto. Al di là di oscillazioni più o meno erratiche, si conferma quindi la tendenza a valorizzare meglio carni e tagli meno pregiati. Il primo semestre del 2014 ha visto prezzi in calo per pressoché tutte le tipologie analizzate.Malgrado alcune statistiche mostrino segni di recupero sul 2011, anno storico per la forte contrazione, questo non è assolutamente paragonabile con quanto sta accadendo negli altri principali paesi produttori europei, dove si spinge fortemente in questo settore in vista della liberalizzazione prossima del mercato.

Lanciotti, C., Gli allevamenti da latte. Struttura e produzioni 2014, in Pieri, R. (ed.), Il mercato del latte. Rapporto 2014, Franco Angeli, Milano 2014: <<STUDI DI ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE>>, 49- 74 [http://hdl.handle.net/10807/64901]

Gli allevamenti da latte. Struttura e produzioni 2014

Lanciotti, Claudia
2014

Abstract

La zootecnia bovina da latte del nostro Paese presenta nel corso del 2013 segnali di difficoltà per un certo ridimensionamento del comparto, come emerge da più parti. Dopo due anni di prezzi in crescita, il 2013 è stato per le carni bovine un anno di assestamento. L’indice Ismea ha messo a segno un modesto aumento, restando in questo modo indietro sia rispetto alla media dei prodotti zootecnici che al totale agricoltura; tale aumento è peraltro frutto di tendenze abbastanza diversificate. I prezzi delle vacche da riforma, che avevano avuto negli anni recenti una crescita tumultuosa, hanno mostrato un arretramento consistente, pur restando su livelli storicamente molto elevati; al contrario sono cresciuti in modo importante i prezzi dei vitelli, che avevano avuto un 2012 negativo e il cui indice ha comunque i valori più bassi all’interno del comparto. Al di là di oscillazioni più o meno erratiche, si conferma quindi la tendenza a valorizzare meglio carni e tagli meno pregiati. Il primo semestre del 2014 ha visto prezzi in calo per pressoché tutte le tipologie analizzate.Malgrado alcune statistiche mostrino segni di recupero sul 2011, anno storico per la forte contrazione, questo non è assolutamente paragonabile con quanto sta accadendo negli altri principali paesi produttori europei, dove si spinge fortemente in questo settore in vista della liberalizzazione prossima del mercato.
2014
Italiano
Il mercato del latte. Rapporto 2014
978-88-917-1261-5
Lanciotti, C., Gli allevamenti da latte. Struttura e produzioni 2014, in Pieri, R. (ed.), Il mercato del latte. Rapporto 2014, Franco Angeli, Milano 2014: <<STUDI DI ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE>>, 49- 74 [http://hdl.handle.net/10807/64901]
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