Le problematiche riguardanti i gas effetto serra (CO2, CH4, N2O, HFCs, PFCs, SF6), la loro emissione e diffusione nonché i loro effetti sull’atmosfera e sul clima, interessano spesso scale spaziali e temporali transfrontaliere, con una estensione in genere continentale o globale. Tali problematiche sono caratterizzate da processi di diffusione che necessitano di diversi mesi o anni, ed esiti sulle condizioni meteo-climatiche e sulla salute umana (1), che possono richiedere anche svariati decenni prima di esplicitarsi (2). La Direttiva 2008/50/CE, recepita nel nostro Paese con il D. Lgs. n. 155 del 2010, definisce le modalità di realizzazione della valutazione e gestione della qualità dell’aria, sia in termini di protezione della popolazione sia di salvaguardia dell’ambiente nel suo complesso. A tal fine, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), su incarico del Ministero dell’Ambiente, attraverso il D. Lgs. n. 51 del 2008, che istituisce il National System relativo all’inventario delle emissioni dei gas serra, garantisce il monitoraggio delle emissioni dei gas climalteranti in Italia. Inoltre, l’ISPRA ha realizzato il Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA) (3). L’ISPRA, dopo una valutazione delle emissioni di gas serra in atmosfera ed una stima delle variazioni climatiche ad esse associate, pubblica nel suo annuario (4) i dati riguardanti diverse variabili, monitorate sull’intero territorio nazionale. Alcune di queste variabili sono utilizzate come indicatori per lo studio dell’andamento delle emissioni di gas effetto serra e dei cambiamenti climatici. Grazie a questo canale istituzionale, gli indicatori presi in considerazione possono giungere all’attenzione dei decisori al fine di adottare le opportune politiche di controllo, gestione e risanamento in seguito ad un’attenta valutazione degli impatti e della vulnerabilità ai cambiamenti climatici, considerando anche il loro potenziale effetto negativo sulla salute della popolazione italiana (5). La finalità dell’analisi degli indicatori di emissione di gas serra è quella di stimare le emissioni nazionali per verificare il conseguimento degli obiettivi fissati (Protocollo di Kyoto del 1997 ratificato con Legge n. 120 del 1 giugno 2002; Delibera CIPE del 19 dicembre 2002; D.Lgs. n. 51 del 2008; DM del 1 aprile 2008 e ulteriori aggiornamenti ed integrazioni e/o modifiche) che prevedevano per l’Italia la riduzione delle emissioni nazionali complessive di gas serra del 6,5% rispetto al 1990, entro il periodo 2008-2012. Allo stesso modo, grazie all’analisi dei valori annuali di anomalia degli indicatori climatici presi in considerazione (temperatura media; precipitazione cumulata; variazione delle fronti glaciali; bilancio di massa dei ghiacciai), è possibile rappresentare lo scostamento dai valori climatologici medi e stimarne il trend nel corso degli anni.
Moscato, U., Poscia, A., La Milia, D. I., Azara, A., Approfondimenti- Rapporto Osservasalute- Gas effetto serra , 2014 [http://hdl.handle.net/10807/64812]
Approfondimenti- Rapporto Osservasalute- Gas effetto serra
Moscato, Umberto;Poscia, Andrea;La Milia, Daniele Ignazio;
2014
Abstract
Le problematiche riguardanti i gas effetto serra (CO2, CH4, N2O, HFCs, PFCs, SF6), la loro emissione e diffusione nonché i loro effetti sull’atmosfera e sul clima, interessano spesso scale spaziali e temporali transfrontaliere, con una estensione in genere continentale o globale. Tali problematiche sono caratterizzate da processi di diffusione che necessitano di diversi mesi o anni, ed esiti sulle condizioni meteo-climatiche e sulla salute umana (1), che possono richiedere anche svariati decenni prima di esplicitarsi (2). La Direttiva 2008/50/CE, recepita nel nostro Paese con il D. Lgs. n. 155 del 2010, definisce le modalità di realizzazione della valutazione e gestione della qualità dell’aria, sia in termini di protezione della popolazione sia di salvaguardia dell’ambiente nel suo complesso. A tal fine, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), su incarico del Ministero dell’Ambiente, attraverso il D. Lgs. n. 51 del 2008, che istituisce il National System relativo all’inventario delle emissioni dei gas serra, garantisce il monitoraggio delle emissioni dei gas climalteranti in Italia. Inoltre, l’ISPRA ha realizzato il Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA) (3). L’ISPRA, dopo una valutazione delle emissioni di gas serra in atmosfera ed una stima delle variazioni climatiche ad esse associate, pubblica nel suo annuario (4) i dati riguardanti diverse variabili, monitorate sull’intero territorio nazionale. Alcune di queste variabili sono utilizzate come indicatori per lo studio dell’andamento delle emissioni di gas effetto serra e dei cambiamenti climatici. Grazie a questo canale istituzionale, gli indicatori presi in considerazione possono giungere all’attenzione dei decisori al fine di adottare le opportune politiche di controllo, gestione e risanamento in seguito ad un’attenta valutazione degli impatti e della vulnerabilità ai cambiamenti climatici, considerando anche il loro potenziale effetto negativo sulla salute della popolazione italiana (5). La finalità dell’analisi degli indicatori di emissione di gas serra è quella di stimare le emissioni nazionali per verificare il conseguimento degli obiettivi fissati (Protocollo di Kyoto del 1997 ratificato con Legge n. 120 del 1 giugno 2002; Delibera CIPE del 19 dicembre 2002; D.Lgs. n. 51 del 2008; DM del 1 aprile 2008 e ulteriori aggiornamenti ed integrazioni e/o modifiche) che prevedevano per l’Italia la riduzione delle emissioni nazionali complessive di gas serra del 6,5% rispetto al 1990, entro il periodo 2008-2012. Allo stesso modo, grazie all’analisi dei valori annuali di anomalia degli indicatori climatici presi in considerazione (temperatura media; precipitazione cumulata; variazione delle fronti glaciali; bilancio di massa dei ghiacciai), è possibile rappresentare lo scostamento dai valori climatologici medi e stimarne il trend nel corso degli anni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.