Scuola e lavoro a Milano fra Unità e fascismo. Le civiche Scuole serali e festive superiori (1861-1926)

The book reconstructs the genesis and development of the evening and festive secondary schools in the municipality of Milan. Despite not being contemplated in the Casati Law, the City Hall of Milan opened several schools for continuing education shortly after the Italian Unification, in order to provide with post-elementary education all those young men and women who, because of social and economic reasons, could not attend school beyond the fifth grade, but aspired to improve their professional status. The schools were appreciated by the community, and over the years they adapted their curriculum to the needs of the milanese job market, which underwent significant changes at the turn of the century. The history of these institutions is here analyzed from their foundation to the advent of fascism when, since the podestà phase, they changed their organization and offered the same curricula as the National school system. The research has been conducted on archival material (Archivio Civico del Comune di Milano, Archivio storico della Società Umanitaria, Museo del Risorgimento, Milano) and on the coeval press. The research does not limit itself to the institutional approach but encompasses the internal activity of the schools, and in particular the promoted educational models, the students, and the curricula. The investigation goes beyond the local dimension and sheds light on the broader question of the access to post-elementary education and the construction of cultural identity that cannot be included within the framework of traditional day school, on which scholarly attention has mostly focused.

Il libro ricostruisce la genesi e gli sviluppi delle Scuole serali e festive superiori del Comune di Milano. Non previste dalla legge Casati, esse furono volute dall’amministrazione ambrosiana subito dopo l’Unita al fine di provvedere alla scolarizzazione postelementare di giovani donne e uomini che, per necessità e per condizioni sociali, non continuavano gli studi finite le elementari, ma ambivano a una preparazione che consentisse loro di migliorare la posizione professionale. Apprezzate dalla città, nel corso degli anni queste Scuole specificarono la proposta formativa cercando di adeguarla alle esigenze di un mondo del lavoro in trasformazione nella Milano di fine ‘800 e dei primi del ‘900. La storia di questi istituti è analizzata dalle origini fino all’avvento del fascismo, allorché, dalla fase podestarile, modificarono l’ordinamento, prevedendo corsi analoghi a quelli del sistema scolastico governativo. La ricerca, condotta sulla base di documentazione archivistica (Archivio Civico del Comune di Milano, Archivio storico della Società Umanitaria, Museo del Risorgimento, Milano) e a stampa coeva, non si limita all’approccio istituzionale, ma fa luce sulla vita interna alle Scuole, con attenzione ai modelli educativi veicolati, agli allievi, alle materie proposte. L’indagine va oltre i confini locali e offre suggestioni in merito al più ampio tema dei processi di accesso all’istruzione postelementare e di costruzione dell’identità culturale che sfuggono ai circuiti delle scuole diurne tradizionali, su cui si è prevalentemente concentrato l’interesse degli studiosi.