La lunga crisi economica ha portato in evidenza il tema dell’ingiustizia sociale. Senza riforme, gli squilibri di equità nelle relazioni a tutti i livelli, sia nel campo economico che in quello sociale, si vanno facendo più profondi e costituiscono un potenziale detonatore di ulteriori degradazioni della coesione sociale. Ci sono alternative alla sempre più dura competizione egoistica, o alla più fredda indifferenza, tra i soggetti sociali? Possiamo coltivare sensate speranze di un riallineamento negli attuali squilibri di potere e di possibilità? Possiamo migliorare l’equità sia nella spietata vita economica, sia nei rapporti ordinari della gente comune, sia tra terapeuti e utenti dentro le stesse Istituzioni di welfare? Il rispetto della regola aurea (non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te) ci appare oggi più che mai come il faro che dovrebbe illuminare le politiche e le volontà civiche in vista di un benessere sobrio e sostenibile. I saggi raccolti nel volume segnalano, in particolare, un possibile ruolo degli operatori delle politiche sociali, a vari livelli, quali possibili facilitatori di relazioni sociali costruttive e rigeneranti, dove la forza d’animo che scaturisce dalle sofferenze causate dalle ingiustizie possa essere riconosciuta come la pietra angolare di sistemi di welfare rigenerati.
Folgheraiter, F., Non fare agli altri. Il benessere in una società meno ingiusta, Erickson, Trento 2014: 159 [http://hdl.handle.net/10807/62292]
Non fare agli altri. Il benessere in una società meno ingiusta
Folgheraiter, Fabio
2014
Abstract
La lunga crisi economica ha portato in evidenza il tema dell’ingiustizia sociale. Senza riforme, gli squilibri di equità nelle relazioni a tutti i livelli, sia nel campo economico che in quello sociale, si vanno facendo più profondi e costituiscono un potenziale detonatore di ulteriori degradazioni della coesione sociale. Ci sono alternative alla sempre più dura competizione egoistica, o alla più fredda indifferenza, tra i soggetti sociali? Possiamo coltivare sensate speranze di un riallineamento negli attuali squilibri di potere e di possibilità? Possiamo migliorare l’equità sia nella spietata vita economica, sia nei rapporti ordinari della gente comune, sia tra terapeuti e utenti dentro le stesse Istituzioni di welfare? Il rispetto della regola aurea (non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te) ci appare oggi più che mai come il faro che dovrebbe illuminare le politiche e le volontà civiche in vista di un benessere sobrio e sostenibile. I saggi raccolti nel volume segnalano, in particolare, un possibile ruolo degli operatori delle politiche sociali, a vari livelli, quali possibili facilitatori di relazioni sociali costruttive e rigeneranti, dove la forza d’animo che scaturisce dalle sofferenze causate dalle ingiustizie possa essere riconosciuta come la pietra angolare di sistemi di welfare rigenerati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.