Il presente volume nasce dall’enorme fascino esercitato sull’autore dalla capacità riscontrata in alcuni individui di saper affrontare efficacemente un evento negativo, destabilizzante e critico e di trasformarlo in uno stimolo di ricerca personale che favorisce la riorganizzazione positiva della propria esistenza. Come fanno certe persone a uscire pressoché indenni da eventi profondamente dolorosi? Come può un evento stressante e traumatico trasformarsi in occasione di crescita e apprendimento? Sono le domande dalla quali prende avvio il percorso di ricerca che si articola in diverse tappe alcune delle quali già concluse, altre ancora da avvicinare ed esplorare. Si parlerà di resilienza come competenza fondamentale e indispensabile per agire nei contesti attuali caratterizzati da profonda instabilità e repentini cambiamenti che richiedono alle persone di saper trovare una risoluzione positiva di fronte a eventi destabilizzanti. La resilienza, a prima vista, potrebbe sembrare un concetto estraneo o scono- sciuto al lettore che ben presto però realizzerà l’esatto contrario. È invero una com- petenza presente in ognuno di noi e che ci permette di non soccombere agli eventi avversi bensì di reagire e di arrivare con “la testa” laddove il nostro lato più umano e il fisico cederebbero. Per fare questo è richiesto un cambio di prospettiva e la vo- lontà di porre in essere comportamenti indirizzati verso la definizione di un nuovo equilibrio che a volte porta con sé un rafforzamento o addirittura un miglioramento rispetto alla situazione pre-traumatica. Il volume si articola in otto capitoli: nei primi sei la prospettiva di indagine sarà individuale, mentre nel settimo capitolo si parlerà di resilienza organizzativa. Indi- pendentemente dalla prospettiva di indagine adottata sarà comunque sempre defini- ta come competenza complessa che si genera e consolida attraverso un processo articolato in diverse fasi. Nell’ultimo capitolo viene offerta un’occasione di rifles- sione distante dalle concezioni e posture di analisi frequentemente utilizzate in letteratura. Nel primo capitolo si affronta il tema della crisi che viene concepita come opportunità di miglioramento dell’individuo e non come occasione di accusa nei con- fronti del sistema esterno. La crisi viene letta come stimolo ad uscire dalla “comfort zone”, quella condizione mentale di sicurezza dove tutto è noto e pertanto all’interno della quale ci si muove a proprio agio. Sempre nel primo capitolo si riconosce potere al fallimento come opportunità di crescita e apprendimento. L’esito negativo è da intendersi semplicemente come manifestazione di un risultato diverso da quello atteso. Si prosegue nel secondo capitolo con l’auspicio di un cambiamento di prospettiva necessario ad intraprendere il percorso che porta all’identificazione e al conseguente sviluppo della resilienza individuale. Il cambiamento di prospettiva porterà con sé inevitabilmente degli inibitori che lo rallentano (le trappole cognitive, i limiti autogenerati ed autorafforzati e l’impotenza appresa) e dei propulsori che lo favoriscono (lo spirito di curiosità e il genuino interesse così come il mantenimento dell’auto motivazione). Nel terzo capitolo verrà confutata la teoria convenzionale del talento che vorrebbe gli individui di successo dotati di un privilegio riservato a pochi eletti. Si dimostrerà che le persone nascono con una predisposizione, un’attitudine o propensione verso un’attività, che però deve essere coltivata con rigoroso metodo e con pratica intenzionale. La disamina di differenti modelli di talento prosegue con una critica e un commento agli stessi e con la presentazione dell’evoluzione del costrutto di resilienza nel corso del tempo. È all’interno di questo capitolo che si introducono i concetti di robustezza psicologica, prosperità e crescita post-trauma. Nel quarto capitolo verranno illustrati i capisaldi e gli elementi costitutivi della resilienza da intendersi come competenza alquanto complessa, dinamica e volitiva. Una rilettura in visione sistemica di questi elementi concluderà il capitolo. Il quinto capitolo disegna il processo di generazione della resilienza e descrive ogni singola fase dello stesso mentre il sesto illustra gli strumenti e le tecniche che possono essere utilizzate per rafforzarla. Nello specifico si parlerà di pratica intenzionale e di formazione esperienziale con riferimento a un progetto condotto grazie alla collaborazione degli studenti dei corsi di Gestione del Personale, Gestione delle Risorse Umane e Organizzazione Aziendale della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Sede di Piacenza). Nel settimo capitolo si cambia livello di analisi e si affronta la questione del so- stenimento della resilienza nelle organizzazioni e del necessario passaggio che queste devono compiere per cambiare prospettiva. Da company-centric a customer- centric. Si illustrano i temi centrali quali la formazione, la leadership e i sistemi premianti che contraddistinguono e qualificano l’organizzazione resiliente. A chiusura del capitolo viene riportato il caso studio di Rolleri Cultura d’Impresa, una so- cietà piacentina, che ha come obiettivo quello di fornire attività consulenziale nel processo di generazione della resilienza organizzativa. Infine nell’ottavo capitolo si fornisce una visione non convenzionale e non ancora diffusa relativa all’evento che attiva il processo di generazione della resilienza. Anticipazione e introiezione, discontinuità e rottura saranno i concetti esplicativi attorno ai quali fa perno la nuova proposta interpretativa.  Destinato a lettori con diversi profili e interessi di ricerca e studio, il volume si presta ad essere utilizzato seguendo diversi percorsi di lettura, sebbene l’autore suggerisca una lettura sequenziale dei capitoli. Non sono comunque sconsigliabili altri percorsi in funzione delle specifiche esigenze o curiosità.

Cantoni, F., La resilienza come competenza dinamica e volitiva, Giappichelli, Torino 2014: 174 [http://hdl.handle.net/10807/60546]

La resilienza come competenza dinamica e volitiva

Cantoni, Franca
2014

Abstract

Il presente volume nasce dall’enorme fascino esercitato sull’autore dalla capacità riscontrata in alcuni individui di saper affrontare efficacemente un evento negativo, destabilizzante e critico e di trasformarlo in uno stimolo di ricerca personale che favorisce la riorganizzazione positiva della propria esistenza. Come fanno certe persone a uscire pressoché indenni da eventi profondamente dolorosi? Come può un evento stressante e traumatico trasformarsi in occasione di crescita e apprendimento? Sono le domande dalla quali prende avvio il percorso di ricerca che si articola in diverse tappe alcune delle quali già concluse, altre ancora da avvicinare ed esplorare. Si parlerà di resilienza come competenza fondamentale e indispensabile per agire nei contesti attuali caratterizzati da profonda instabilità e repentini cambiamenti che richiedono alle persone di saper trovare una risoluzione positiva di fronte a eventi destabilizzanti. La resilienza, a prima vista, potrebbe sembrare un concetto estraneo o scono- sciuto al lettore che ben presto però realizzerà l’esatto contrario. È invero una com- petenza presente in ognuno di noi e che ci permette di non soccombere agli eventi avversi bensì di reagire e di arrivare con “la testa” laddove il nostro lato più umano e il fisico cederebbero. Per fare questo è richiesto un cambio di prospettiva e la vo- lontà di porre in essere comportamenti indirizzati verso la definizione di un nuovo equilibrio che a volte porta con sé un rafforzamento o addirittura un miglioramento rispetto alla situazione pre-traumatica. Il volume si articola in otto capitoli: nei primi sei la prospettiva di indagine sarà individuale, mentre nel settimo capitolo si parlerà di resilienza organizzativa. Indi- pendentemente dalla prospettiva di indagine adottata sarà comunque sempre defini- ta come competenza complessa che si genera e consolida attraverso un processo articolato in diverse fasi. Nell’ultimo capitolo viene offerta un’occasione di rifles- sione distante dalle concezioni e posture di analisi frequentemente utilizzate in letteratura. Nel primo capitolo si affronta il tema della crisi che viene concepita come opportunità di miglioramento dell’individuo e non come occasione di accusa nei con- fronti del sistema esterno. La crisi viene letta come stimolo ad uscire dalla “comfort zone”, quella condizione mentale di sicurezza dove tutto è noto e pertanto all’interno della quale ci si muove a proprio agio. Sempre nel primo capitolo si riconosce potere al fallimento come opportunità di crescita e apprendimento. L’esito negativo è da intendersi semplicemente come manifestazione di un risultato diverso da quello atteso. Si prosegue nel secondo capitolo con l’auspicio di un cambiamento di prospettiva necessario ad intraprendere il percorso che porta all’identificazione e al conseguente sviluppo della resilienza individuale. Il cambiamento di prospettiva porterà con sé inevitabilmente degli inibitori che lo rallentano (le trappole cognitive, i limiti autogenerati ed autorafforzati e l’impotenza appresa) e dei propulsori che lo favoriscono (lo spirito di curiosità e il genuino interesse così come il mantenimento dell’auto motivazione). Nel terzo capitolo verrà confutata la teoria convenzionale del talento che vorrebbe gli individui di successo dotati di un privilegio riservato a pochi eletti. Si dimostrerà che le persone nascono con una predisposizione, un’attitudine o propensione verso un’attività, che però deve essere coltivata con rigoroso metodo e con pratica intenzionale. La disamina di differenti modelli di talento prosegue con una critica e un commento agli stessi e con la presentazione dell’evoluzione del costrutto di resilienza nel corso del tempo. È all’interno di questo capitolo che si introducono i concetti di robustezza psicologica, prosperità e crescita post-trauma. Nel quarto capitolo verranno illustrati i capisaldi e gli elementi costitutivi della resilienza da intendersi come competenza alquanto complessa, dinamica e volitiva. Una rilettura in visione sistemica di questi elementi concluderà il capitolo. Il quinto capitolo disegna il processo di generazione della resilienza e descrive ogni singola fase dello stesso mentre il sesto illustra gli strumenti e le tecniche che possono essere utilizzate per rafforzarla. Nello specifico si parlerà di pratica intenzionale e di formazione esperienziale con riferimento a un progetto condotto grazie alla collaborazione degli studenti dei corsi di Gestione del Personale, Gestione delle Risorse Umane e Organizzazione Aziendale della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Sede di Piacenza). Nel settimo capitolo si cambia livello di analisi e si affronta la questione del so- stenimento della resilienza nelle organizzazioni e del necessario passaggio che queste devono compiere per cambiare prospettiva. Da company-centric a customer- centric. Si illustrano i temi centrali quali la formazione, la leadership e i sistemi premianti che contraddistinguono e qualificano l’organizzazione resiliente. A chiusura del capitolo viene riportato il caso studio di Rolleri Cultura d’Impresa, una so- cietà piacentina, che ha come obiettivo quello di fornire attività consulenziale nel processo di generazione della resilienza organizzativa. Infine nell’ottavo capitolo si fornisce una visione non convenzionale e non ancora diffusa relativa all’evento che attiva il processo di generazione della resilienza. Anticipazione e introiezione, discontinuità e rottura saranno i concetti esplicativi attorno ai quali fa perno la nuova proposta interpretativa.  Destinato a lettori con diversi profili e interessi di ricerca e studio, il volume si presta ad essere utilizzato seguendo diversi percorsi di lettura, sebbene l’autore suggerisca una lettura sequenziale dei capitoli. Non sono comunque sconsigliabili altri percorsi in funzione delle specifiche esigenze o curiosità.
2014
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Cantoni, F., La resilienza come competenza dinamica e volitiva, Giappichelli, Torino 2014: 174 [http://hdl.handle.net/10807/60546]
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