The celebrations of the incoming of the elected Archbishops into Milan during the full heart of ‘600 give us the opportunity to analyze the centrality of the virtue of charity as a cornerstone of the ideal image of Shepherd, to whom the scenery of the big civic ceremonials intended to refer, showing its cultural roots and foundation in a widely shared ethical tradition, by which the vocation to the common government by the men of Ancient Regime society has been nourished.
I festeggiamenti in occasione dell'ingresso dei nuovi arcivescovi nella Milano del pieno Seicento offrono lo spunto per indagare sulla centralità della virtù della carità come fulcro dell'immagine ideale di pastore a cui l'allestimento scenografico dei grandi rituali cittadini si proponeva di rinviare, mostrando le radici culturali e l'innesto in una tradizione etica largamente condivisa di cui si nutriva la vocazione al governo collettivo degli uomini nella società di Antico Regime.
Zardin, D., «Charitas», madre feconda. La simbologia delle virtù nel cerimoniale e nell’immaginario religioso della prima età moderna, in Carpani, R., Peja, L., Aimo, L. (ed.), Scena madre. Donne personaggi e interpreti della realtà. Studi per Annamaria Cascetta, Vita e Pensiero, Milano 2014: 39- 46 [http://hdl.handle.net/10807/59660]
«Charitas», madre feconda. La simbologia delle virtù nel cerimoniale e nell’immaginario religioso della prima età moderna
Zardin, Danilo
2014
Abstract
The celebrations of the incoming of the elected Archbishops into Milan during the full heart of ‘600 give us the opportunity to analyze the centrality of the virtue of charity as a cornerstone of the ideal image of Shepherd, to whom the scenery of the big civic ceremonials intended to refer, showing its cultural roots and foundation in a widely shared ethical tradition, by which the vocation to the common government by the men of Ancient Regime society has been nourished.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.