L'interesse del legislatore sovranazionale nei confronti delle vittime di reati si è di recente progressivamente intensificato. Tale interesse trova ragione nell'esigenza ineludibile di armonizzazione degli strumenti di tutela delle persone offese, ma anche nella sentita necessità di potenziare questi strumenti sia a livello sovranazionale che nazionale. Speciale attenzione è dedicata dal legislatore sovranazionale a vittime particolarmente vulnerabili, come i minori. Tra le fonti più recenti viene in evidenza la Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, sottoscritta a Lanzarote il 25 ottobre 2007. Considerato che i fenomeni di sfruttamento sessuale dei bambini, in particolare sotto forma di pornografia minorile e di prostituzione, comportano un grave pericolo per la loro salute e per il loro corretto sviluppo psico-sociale, tale Convenzione ha tracciato molteplici percorsi di riforma, impegnando gli Stati membri ad elaborare strategie normative in grado di combattere questi fenomeni sia mediante la prevenzione e la repressione, sia attraverso la cooperazione sul piano nazionale ed internazionale. Dopo aver evidenziato le più recenti linee evolutive in atto nel panorama sovranazionale rispetto all'obiettivo di una più efficace tutela del minore, l'opera sottopone ad analisi critica le scelte attuate dal legislatore italiano, che ha ratificato la Convenzione di Lanzarote con la legge 1° ottobre 2012. Tale riforma ha introdotto molteplici modifiche alla disciplina vigente in tema di reati sessuali, volgendosi in primo luogo al diritto penale sostanziale, con la previsione di nuove fattispecie incriminatrici finalizzate ad assicurare al minore una tutela più incisiva, anche in relazione - tra l'altro - alla diffusione di nuove tecnologie di comunicazione e al loro crescente utilizzo da parte dei minori, con conseguente maggiore esposizione al rischio di vittimizzazione. L'intervento di riforma si è però orientato anche nel senso dell'introduzione di modifiche strutturali rispetto alla disciplina codicistica esistente, e dell'adeguamento di istituti processuali nella prospettiva di una più efficace tutela del minore.
Bertolino, M., Convenzioni, direttive e legislazione nazionale: un fronte comune di lotta contro i delitti a sfondo sessuale a danno di minori nella legge di ratifica n. 172/2012, Giappichelli Editore, Torino 2014: 95 [http://hdl.handle.net/10807/56586]
Convenzioni, direttive e legislazione nazionale: un fronte comune di lotta contro i delitti a sfondo sessuale a danno di minori nella legge di ratifica n. 172/2012
Bertolino, Marta
2014
Abstract
L'interesse del legislatore sovranazionale nei confronti delle vittime di reati si è di recente progressivamente intensificato. Tale interesse trova ragione nell'esigenza ineludibile di armonizzazione degli strumenti di tutela delle persone offese, ma anche nella sentita necessità di potenziare questi strumenti sia a livello sovranazionale che nazionale. Speciale attenzione è dedicata dal legislatore sovranazionale a vittime particolarmente vulnerabili, come i minori. Tra le fonti più recenti viene in evidenza la Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, sottoscritta a Lanzarote il 25 ottobre 2007. Considerato che i fenomeni di sfruttamento sessuale dei bambini, in particolare sotto forma di pornografia minorile e di prostituzione, comportano un grave pericolo per la loro salute e per il loro corretto sviluppo psico-sociale, tale Convenzione ha tracciato molteplici percorsi di riforma, impegnando gli Stati membri ad elaborare strategie normative in grado di combattere questi fenomeni sia mediante la prevenzione e la repressione, sia attraverso la cooperazione sul piano nazionale ed internazionale. Dopo aver evidenziato le più recenti linee evolutive in atto nel panorama sovranazionale rispetto all'obiettivo di una più efficace tutela del minore, l'opera sottopone ad analisi critica le scelte attuate dal legislatore italiano, che ha ratificato la Convenzione di Lanzarote con la legge 1° ottobre 2012. Tale riforma ha introdotto molteplici modifiche alla disciplina vigente in tema di reati sessuali, volgendosi in primo luogo al diritto penale sostanziale, con la previsione di nuove fattispecie incriminatrici finalizzate ad assicurare al minore una tutela più incisiva, anche in relazione - tra l'altro - alla diffusione di nuove tecnologie di comunicazione e al loro crescente utilizzo da parte dei minori, con conseguente maggiore esposizione al rischio di vittimizzazione. L'intervento di riforma si è però orientato anche nel senso dell'introduzione di modifiche strutturali rispetto alla disciplina codicistica esistente, e dell'adeguamento di istituti processuali nella prospettiva di una più efficace tutela del minore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.