La seconda mossa con cui la Germania ha dato scacco matto al Sud Europa, dopo aver accumulato dal 1999 al 2012 un gigantesco surplus commerciale con quest’ultima grazie al tasso di cambio fisso dell’euro, è stata quella di aver costruito mediaticamente il mito dell’Europa meridionale super-indebitata, incardinata su un’Italia perennemente “sorvegliata speciale”. In tal modo Berlino ha potuto più facilmente attrarre gli investitori verso il proprio debito pubblico e finanziare così la sua crescente spesa pubblica “keynesiana”. Tra il 2008 e il 2012, infatti, la Germania ha aumentato i propri consumi pubblici finali di 62 miliardi di euro a prezzi correnti ed elevato il numero dei propri dipendenti pubblici di 456 mila unità, mentre l’Italia ha diminuito la sua spesa pubblica di 500 milioni e gli addetti delle PA di 103 mila persone.
Fortis, M., Così la Germania ha beffato l'Europa (seconda puntata), <<Quaderni di Approfondimenti Statistici della Fondazione Edison>>, 2013; (Novembre, n. 133): 1-4 [http://hdl.handle.net/10807/53310]
Così la Germania ha beffato l'Europa (seconda puntata)
Fortis, Marco
2013
Abstract
La seconda mossa con cui la Germania ha dato scacco matto al Sud Europa, dopo aver accumulato dal 1999 al 2012 un gigantesco surplus commerciale con quest’ultima grazie al tasso di cambio fisso dell’euro, è stata quella di aver costruito mediaticamente il mito dell’Europa meridionale super-indebitata, incardinata su un’Italia perennemente “sorvegliata speciale”. In tal modo Berlino ha potuto più facilmente attrarre gli investitori verso il proprio debito pubblico e finanziare così la sua crescente spesa pubblica “keynesiana”. Tra il 2008 e il 2012, infatti, la Germania ha aumentato i propri consumi pubblici finali di 62 miliardi di euro a prezzi correnti ed elevato il numero dei propri dipendenti pubblici di 456 mila unità, mentre l’Italia ha diminuito la sua spesa pubblica di 500 milioni e gli addetti delle PA di 103 mila persone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.