"Ciò che bisogna opporre alla deriva distruttiva del business non è la "gratuità", e neppure un'"etica degli affari" o un "economia del dono", ma l'"economia", semplicemente l'economia, anche deve essere un'economia all'altezza del suo stesso nome. Quest'ultima, per essere tale, è come obbligata a rispondere a un doppio imperativo: essa deve misurare e calcolare (non può mai procedere a caso: necessita di una ratio), ma al tempo stesso deve anche riconoscere che il suo calcolo (la sua ratio) è destinato per delle ragioni essenziali a misurarsi con l'incalcolabile". Questo saggio filosofico, partendo da un'analisi approfondita delle radici antropologiche dell'abitare umano, arriva a denunciare la perversione di molta "finanza creativa" e l'ingenuità delle diverse "etiche degli affari".
Petrosino, S., Elogio dell'uomo economico, Vita e Pensiero, Milano 2013: 74 [http://hdl.handle.net/10807/53070]
Elogio dell'uomo economico
Petrosino, Silvano
2013
Abstract
"Ciò che bisogna opporre alla deriva distruttiva del business non è la "gratuità", e neppure un'"etica degli affari" o un "economia del dono", ma l'"economia", semplicemente l'economia, anche deve essere un'economia all'altezza del suo stesso nome. Quest'ultima, per essere tale, è come obbligata a rispondere a un doppio imperativo: essa deve misurare e calcolare (non può mai procedere a caso: necessita di una ratio), ma al tempo stesso deve anche riconoscere che il suo calcolo (la sua ratio) è destinato per delle ragioni essenziali a misurarsi con l'incalcolabile". Questo saggio filosofico, partendo da un'analisi approfondita delle radici antropologiche dell'abitare umano, arriva a denunciare la perversione di molta "finanza creativa" e l'ingenuità delle diverse "etiche degli affari".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.