Tra il 2008 e il 2012 sono andati persi 85,5 miliardi di euro di PIL a prezzi costanti 2005. La domanda interna (somma di consumi e investimenti privati e pubblici) è andata persino peggio del PIL, perché essa è diminuita in volume nel quadriennio considerato di ben 107,8 miliardi (di cui 66,5 miliardi nel solo 2012). In particolare, i consumi delle famiglie sono diminuiti di 36,4 miliardi (calo tutto concentrato nel 2012, dopo la ripresa del 2009-10), la spesa pubblica di 11 miliardi e gli investimenti fissi lordi addirittura di 60,2 miliardi. Un crollo generalizzato e spaventoso di tutte le componenti del mercato interno, che si è scaricato pressoché integralmente sulla produzione nazionale di beni e servizi. E chi ha pagato di più lo tsunami della domanda domestica, schiacciata nella morsa rigore-recessione, è stato paradossalmente il settore più forte dell’economia italiana, cioè l’industria.
Fortis, M., L'industria aspetta un "tweet", <<Quaderni di Approfondimenti Statistici della Fondazione Edison>>, 2013; (Marzo, n. 123): 1-4 [http://hdl.handle.net/10807/52267]
L'industria aspetta un "tweet"
Fortis, Marco
2013
Abstract
Tra il 2008 e il 2012 sono andati persi 85,5 miliardi di euro di PIL a prezzi costanti 2005. La domanda interna (somma di consumi e investimenti privati e pubblici) è andata persino peggio del PIL, perché essa è diminuita in volume nel quadriennio considerato di ben 107,8 miliardi (di cui 66,5 miliardi nel solo 2012). In particolare, i consumi delle famiglie sono diminuiti di 36,4 miliardi (calo tutto concentrato nel 2012, dopo la ripresa del 2009-10), la spesa pubblica di 11 miliardi e gli investimenti fissi lordi addirittura di 60,2 miliardi. Un crollo generalizzato e spaventoso di tutte le componenti del mercato interno, che si è scaricato pressoché integralmente sulla produzione nazionale di beni e servizi. E chi ha pagato di più lo tsunami della domanda domestica, schiacciata nella morsa rigore-recessione, è stato paradossalmente il settore più forte dell’economia italiana, cioè l’industria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.