La situazione economica mondiale rimane grave con un rallentamento generalizzato che ha coinvolto anche i paesi emergenti. Il temuto rischio di un double-dip in molti paesi avanzati si è materializzato. La crisi si è estesa da quella finanziaria privata a quella dell’economia reale sino a quella dei debiti sovrani soprattutto di vari paesi europei «periferici». Da un lato, la Ue e la Uem, che hanno scelto dure politiche di rigore che presentano aspetti sia positivi che negativi, non hanno al contempo posto in essere misure per la crescita. Dall’altro, la Bce ha giocato un ruolo fondamentale per riportare la fiducia degli investitori sul futuro dell’euro. In tutto ciò l’Italia, che ha recuperato molta credibilità a livello europeo e internazionale, ha ulteriormente stretto sui conti pubblici che sono migliorati, ma l’austerità ha avuto un impatto fortemente recessivo. Senza scelte europee per il rilancio il nostro paese non potrà però ridurre il debito pubblico sul Pil e nel contempo far ripartire la crescita. L’equazione tra bilanci sani e politiche per la crescita può essere risolta infatti solo su scala europea.
Quadrio Curzio, A., Fortis, M. (eds.), Debito e crescita. L’equazione della crisi, Il Mulino, Bologna 2013: 272 [http://hdl.handle.net/10807/51491]
Debito e crescita. L’equazione della crisi
Quadrio Curzio, Alberto;Fortis, Marco
2013
Abstract
La situazione economica mondiale rimane grave con un rallentamento generalizzato che ha coinvolto anche i paesi emergenti. Il temuto rischio di un double-dip in molti paesi avanzati si è materializzato. La crisi si è estesa da quella finanziaria privata a quella dell’economia reale sino a quella dei debiti sovrani soprattutto di vari paesi europei «periferici». Da un lato, la Ue e la Uem, che hanno scelto dure politiche di rigore che presentano aspetti sia positivi che negativi, non hanno al contempo posto in essere misure per la crescita. Dall’altro, la Bce ha giocato un ruolo fondamentale per riportare la fiducia degli investitori sul futuro dell’euro. In tutto ciò l’Italia, che ha recuperato molta credibilità a livello europeo e internazionale, ha ulteriormente stretto sui conti pubblici che sono migliorati, ma l’austerità ha avuto un impatto fortemente recessivo. Senza scelte europee per il rilancio il nostro paese non potrà però ridurre il debito pubblico sul Pil e nel contempo far ripartire la crescita. L’equazione tra bilanci sani e politiche per la crescita può essere risolta infatti solo su scala europea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.