Il lavoro e' finalizzato a descrivere, seppure per sommi capi e approfondendo solo determinati ambiti, il modello di sviluppo economico, e soprattutto ambientale della città di Brescia. La Leonessa d’Italia e' principalmente conosciuta, a livello nazionale e internazionale, per la sua vocazione industriale e la laboriosità dei suoi abitanti. Senza ombra di dubbio, nessuno si sognerebbe di annoverarla tra le realtà più attive nel settore della sostenibilità ambientale, soprattutto perché spesso viene citata dai media per la pessima qualità dell’aria e, in particolare recentemente, per la presenza sul suolo comunale (e non solo) di un 'sito inquinato di interesse nazionale'. Tuttavia, aldilà' delle due emergenze sopra citate - la cui responsabilità ci sentiremmo di attribuire solo in parte all’amministrazione comunale - se si guarda a diversi indicatori ambientali si può notare come negli ultimi anni il Comune stia cercando di intervenire attivamente nel miglioramento della qualità ambientale della propria città. Un altro elemento peculiare dell’esperienza bresciana è a nostro avviso rappresentato dal fatto che, nella città, la maggiore attenzione rivolta negli ultimi anni all’ambiente non stia comportando l’abbandono dell’obiettivo della crescita economica, una sorta di 'inversione di marcia' implicante la rinuncia allo sviluppo economico-industriale della città; al contrario i due percorsi parrebbero convergere.

Beretta, I., Green e Smart. Il modello di sviluppo ambientale della città di Brescia, in Corradi, V., Tacchi, E. M. (ed.), Nuove società urbane. Trasformazioni della città tra Europa e Asia., Franco Angeli, Milano 2012: 109- 125 [http://hdl.handle.net/10807/51186]

Green e Smart. Il modello di sviluppo ambientale della città di Brescia

Beretta, Ilaria
2012

Abstract

Il lavoro e' finalizzato a descrivere, seppure per sommi capi e approfondendo solo determinati ambiti, il modello di sviluppo economico, e soprattutto ambientale della città di Brescia. La Leonessa d’Italia e' principalmente conosciuta, a livello nazionale e internazionale, per la sua vocazione industriale e la laboriosità dei suoi abitanti. Senza ombra di dubbio, nessuno si sognerebbe di annoverarla tra le realtà più attive nel settore della sostenibilità ambientale, soprattutto perché spesso viene citata dai media per la pessima qualità dell’aria e, in particolare recentemente, per la presenza sul suolo comunale (e non solo) di un 'sito inquinato di interesse nazionale'. Tuttavia, aldilà' delle due emergenze sopra citate - la cui responsabilità ci sentiremmo di attribuire solo in parte all’amministrazione comunale - se si guarda a diversi indicatori ambientali si può notare come negli ultimi anni il Comune stia cercando di intervenire attivamente nel miglioramento della qualità ambientale della propria città. Un altro elemento peculiare dell’esperienza bresciana è a nostro avviso rappresentato dal fatto che, nella città, la maggiore attenzione rivolta negli ultimi anni all’ambiente non stia comportando l’abbandono dell’obiettivo della crescita economica, una sorta di 'inversione di marcia' implicante la rinuncia allo sviluppo economico-industriale della città; al contrario i due percorsi parrebbero convergere.
2012
Italiano
Nuove società urbane. Trasformazioni della città tra Europa e Asia.
978-88-204-5448-7
Franco Angeli
Beretta, I., Green e Smart. Il modello di sviluppo ambientale della città di Brescia, in Corradi, V., Tacchi, E. M. (ed.), Nuove società urbane. Trasformazioni della città tra Europa e Asia., Franco Angeli, Milano 2012: 109- 125 [http://hdl.handle.net/10807/51186]
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