Questo contributo ricostruisce il passaggio da una concezione “forte” della conoscenza al modello “debole”, assai più variegato, che ha messo in luce i limiti della precedente impostazione. Il modello “forte”, sostenuto in età con-temporanea dal neopositivismo, vanta una lunga tradizione a partire dall’età moderna, in quanto intende la conoscenza come episteme. Da Popper in poi l’epistemologia ha preso atto che il modello fondazionalista è insostenibile, ma non ha saputo costruire un modello alternativo, che evitasse tanto il relativismo quanto lo scetticismo. Questo saggio suggerisce una direzione in cui l’epistemologia può muoversi al fine di ripensare e, in qualche caso dissolvere, i principali problemi sollevati dalla crisi del modello “forte”, adottanto una prospettiva sistemica, secondo cui la conoscenza non è un mero aggregato di elementi, ma è tale grazie alle relazioni e alle interazioni che si realizzano fra soggetto e oggetto e fra i diversi soggetti conoscenti.
Corvi, R., Né roccia né palude, in Urbani Ulivi, L. (ed.), Strutture di mondo, vol. II, Il Mulino, Bologna 2013: 227- 260 [http://hdl.handle.net/10807/51171]
Né roccia né palude
Corvi, Roberta
2013
Abstract
Questo contributo ricostruisce il passaggio da una concezione “forte” della conoscenza al modello “debole”, assai più variegato, che ha messo in luce i limiti della precedente impostazione. Il modello “forte”, sostenuto in età con-temporanea dal neopositivismo, vanta una lunga tradizione a partire dall’età moderna, in quanto intende la conoscenza come episteme. Da Popper in poi l’epistemologia ha preso atto che il modello fondazionalista è insostenibile, ma non ha saputo costruire un modello alternativo, che evitasse tanto il relativismo quanto lo scetticismo. Questo saggio suggerisce una direzione in cui l’epistemologia può muoversi al fine di ripensare e, in qualche caso dissolvere, i principali problemi sollevati dalla crisi del modello “forte”, adottanto una prospettiva sistemica, secondo cui la conoscenza non è un mero aggregato di elementi, ma è tale grazie alle relazioni e alle interazioni che si realizzano fra soggetto e oggetto e fra i diversi soggetti conoscenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.