Quando la grammatica fa poesia. Le proposizioni interrogative nei Canti di Leopardi

The study can be placed in the area bordering linguistic and grammatical analysis on one side and historical-literary analysis on the other, with the aim af evaluating the aesthetic product and the offering of meaning determined by precise syntactical choices. Throughout Leopardi' Canti, in fact, the role the Author assigns to explicit interrogative enuntiations undergoes a chance. In the first canzoni they mainly have the function of offering the context the most important topics, building the composition and weakening the actual interrogative value thanks to the abundance of the partial and rhetorical types and to the lack of consequential answers. This transmitting function dwindles down in the following texts, leaving room for semantically fuller questions. The operators that are functional to pointing out the interlocutor are frequent, particularly in the positive area, this implying the existence of a subject, originator of this positivity.

Lo studio si colloca in una zona di confine tra analisi linguistico-grammaticale e storico-letteraria, tesa a valutare l'esito estetico e l'apporto di significato di precise scelte sintattiche. Nel corso dei Canti leopardiani, infatti, cambia il ruolo affidato dall'Autore alle proposizioni interrogative esplicite. Nelle prime canzoni esse svolgono la funzione prevalente di consegnare al contesto le tematiche principali, costruendo il componimento e indebolendo la portata effettivamente interrogativa grazie alla sovrabbondanza dei tipi parziale e retorico e all'assenza di risposte conseguenti. Questo compito di veicolamento si affievolisce nei testi successivi, lasciando spazio a domande semanticamente più piene. Gli operatori funzionali all'individuazione dell'interlocutore sono frequenti soprattutto in area positiva, implicando quindi l'esistenza di un soggetto artefice di positività.