La grandezza di Dante teorico della lingua e della letteratura non sta tanto nell'esattezza del suo disegno (non scevro da errori di cui la storia ha fatto giustizia), quanto nella genialità della sua impostazione: centralità della letteratura nell'universo culturale,come fatto esistente e coagulante l'italianità. Ma la grandezza sta soprattutto nell'utilizzo della materia linguistica, in modo tale che la lingua non sia gestita dal significato, ma gestisca il significato, già al suo livello, presemantico, grammaticale e retorico.
Landoni, E., Il "parlar materno". Lingua e cultura, in Rigotti, E., Wolgsgruber, C. (ed.), Conoscenza e compimento di sé., Fondazione per la Sussidiarietà, Milano 2013: 224- 230 [http://hdl.handle.net/10807/48851]
Il "parlar materno". Lingua e cultura
Landoni, Elena
2013
Abstract
La grandezza di Dante teorico della lingua e della letteratura non sta tanto nell'esattezza del suo disegno (non scevro da errori di cui la storia ha fatto giustizia), quanto nella genialità della sua impostazione: centralità della letteratura nell'universo culturale,come fatto esistente e coagulante l'italianità. Ma la grandezza sta soprattutto nell'utilizzo della materia linguistica, in modo tale che la lingua non sia gestita dal significato, ma gestisca il significato, già al suo livello, presemantico, grammaticale e retorico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.