L’adulto che accetta la sfida dell’educativo si scopre mai come oggi vulnerabile, si trova a costruire su terreni resi fragili dalla mancanza di futuro e attraverso una relazione generazionale debole e sfilacciata. Eppure, proprio la comune vulnerabilità abitata da adulti e bambini può essere il luogo dove riconoscersi, può rappresentare la soglia da cui volgere lo sguardo verso percorsi di prossimità. Il tempo della crisi può diventare fertile solo se la vulnerabilità, caratteristica della natura umana, volge al legame e alla creatività. L’educabilità, riletta alla luce della vulnerabilità, chiede adulti impegnati nell’educazione. Ma chi è l’adulto oggi? Come si diventa adulti? La ricerca intende considerare la relazione adulto-bambino senza indulgere nell’emergenza come questione improvvisa cui porre rimedio, osservandola invece come apertura verso ciò che emerge dall’umanità e quindi attenzione alle risorse da valorizzare ed esprimere in pienezza. Nell’ultima parte del volume, si guarderà perciò alla vulnerabilità non come impotenza, bensì in-potenza, ossia opportunità per sostenere la potenzialità educativa adulta. È un percorso che vuole scandagliare gli aspetti di odierna vulnerabilità tra le generazioni, sollecitando la riflessione personale su alcune caratteristiche rimaste in controluce e su competenze e capacità dell’adulto generatore ed educatore, sotterranee alla cultura dominante. Infatti, riconoscersi sulla soglia è sia condizione di passaggio, quell’attimo in cui ci accorgiamo di essere sul confine tra un prima ed un poi, desiderato o temuto, sia il movimento dell’uomo che smarrito ritorna a sé, scopre risorse e capacità dimenticate o sconosciute. La vulnerabilità ci scopre sulla soglia, è occasione e sfida che da sempre ci accompagna e che mai come oggi mostra il suo pungolo all’educabilità, il suo essere fonte e apertura potenziale. L’adulto educatore è sulla soglia, chiamato a percorrere nuove vie per la propria formazione e per quella dei figli, biologici e non, a lui affidati. Questo contributo vorrebbe accompagnarlo nella riflessione e nella ricerca, aprendo ad una prossimità nella vulnerabilità come possibile luogo di costruzione e generazione personale e comunitaria.

Crotti, M., Riconoscersi sulla soglia. Pensare la vulnerabilità per costruire la relazione educativa, Franco Angeli, Milano 2013:<<I territori dell'educazione>>, 238 [http://hdl.handle.net/10807/44531]

Riconoscersi sulla soglia. Pensare la vulnerabilità per costruire la relazione educativa

Crotti, Monica
2013

Abstract

L’adulto che accetta la sfida dell’educativo si scopre mai come oggi vulnerabile, si trova a costruire su terreni resi fragili dalla mancanza di futuro e attraverso una relazione generazionale debole e sfilacciata. Eppure, proprio la comune vulnerabilità abitata da adulti e bambini può essere il luogo dove riconoscersi, può rappresentare la soglia da cui volgere lo sguardo verso percorsi di prossimità. Il tempo della crisi può diventare fertile solo se la vulnerabilità, caratteristica della natura umana, volge al legame e alla creatività. L’educabilità, riletta alla luce della vulnerabilità, chiede adulti impegnati nell’educazione. Ma chi è l’adulto oggi? Come si diventa adulti? La ricerca intende considerare la relazione adulto-bambino senza indulgere nell’emergenza come questione improvvisa cui porre rimedio, osservandola invece come apertura verso ciò che emerge dall’umanità e quindi attenzione alle risorse da valorizzare ed esprimere in pienezza. Nell’ultima parte del volume, si guarderà perciò alla vulnerabilità non come impotenza, bensì in-potenza, ossia opportunità per sostenere la potenzialità educativa adulta. È un percorso che vuole scandagliare gli aspetti di odierna vulnerabilità tra le generazioni, sollecitando la riflessione personale su alcune caratteristiche rimaste in controluce e su competenze e capacità dell’adulto generatore ed educatore, sotterranee alla cultura dominante. Infatti, riconoscersi sulla soglia è sia condizione di passaggio, quell’attimo in cui ci accorgiamo di essere sul confine tra un prima ed un poi, desiderato o temuto, sia il movimento dell’uomo che smarrito ritorna a sé, scopre risorse e capacità dimenticate o sconosciute. La vulnerabilità ci scopre sulla soglia, è occasione e sfida che da sempre ci accompagna e che mai come oggi mostra il suo pungolo all’educabilità, il suo essere fonte e apertura potenziale. L’adulto educatore è sulla soglia, chiamato a percorrere nuove vie per la propria formazione e per quella dei figli, biologici e non, a lui affidati. Questo contributo vorrebbe accompagnarlo nella riflessione e nella ricerca, aprendo ad una prossimità nella vulnerabilità come possibile luogo di costruzione e generazione personale e comunitaria.
2013
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Crotti, M., Riconoscersi sulla soglia. Pensare la vulnerabilità per costruire la relazione educativa, Franco Angeli, Milano 2013:<<I territori dell'educazione>>, 238 [http://hdl.handle.net/10807/44531]
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