Negli ultimi anni la clientela private ha mostrato un crescente interesse verso investimenti in attività non finanziarie quali oro fisico, immobili, opere d’arte, diamanti e vino. Ciò ha aperto agli studiosi due nuove prospettive di analisi, una nell’ambito della portfolio theory, l’altra nell’ambito degli studi di organizzazione. Questo lavoro si propone di: a) esaminare le correlazioni esistenti fra le asset class tradizionali (azioni, obbligazioni e liquidità) e le attività non finanziarie; b) presentare i risultati di un’indagine che abbiamo effettuato tramite questionario all’interno di un ampio campione di private banks operanti in Italia al fine di verificare la rilevanza strategica di questa nuova area di business e i cambiamenti organizzativi eventualmente attuati; c) esaminare i modelli organizzativi di sub-advisory che, a nostro parere, sono i più adatti a questo nuovo business e pertanto potrebbero essere adottati dagli operatori del settore per offrire un servizio di eccellenza alla propria clientela nell’investimento non finanziario.
Lippi, A., L'investimento in attività non finanziarie nella gestione di grandi patrimoni. Aspetti tecnici e organizzativi, <<Quaderno del dipartimento di scienze economiche e sociali>>, 2008; (50): 1-38 [http://hdl.handle.net/10807/42358]
L'investimento in attività non finanziarie nella gestione di grandi patrimoni. Aspetti tecnici e organizzativi
Lippi, Andrea
2008
Abstract
Negli ultimi anni la clientela private ha mostrato un crescente interesse verso investimenti in attività non finanziarie quali oro fisico, immobili, opere d’arte, diamanti e vino. Ciò ha aperto agli studiosi due nuove prospettive di analisi, una nell’ambito della portfolio theory, l’altra nell’ambito degli studi di organizzazione. Questo lavoro si propone di: a) esaminare le correlazioni esistenti fra le asset class tradizionali (azioni, obbligazioni e liquidità) e le attività non finanziarie; b) presentare i risultati di un’indagine che abbiamo effettuato tramite questionario all’interno di un ampio campione di private banks operanti in Italia al fine di verificare la rilevanza strategica di questa nuova area di business e i cambiamenti organizzativi eventualmente attuati; c) esaminare i modelli organizzativi di sub-advisory che, a nostro parere, sono i più adatti a questo nuovo business e pertanto potrebbero essere adottati dagli operatori del settore per offrire un servizio di eccellenza alla propria clientela nell’investimento non finanziario.File | Dimensione | Formato | |
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