A quale uomo si rivolge, oggi, la scienza? La possibilità reale (o illusoria) di manipolare i connotati biologici dell'esistenza umana mostra come l'uomo, inteso sia come soggetto che come oggetto della conoscenza scientifica, sia il grande assente della scienza contemporanea: l'antropologia individualista che esalta il dominio dell'uomo sulla realtà ha prodotto infatti un individuo a sua volta dominato da un ingranaggio sociale o tecno-scientifico, smarrito di fronte alle grandi questioni della vita e incapace di relazioni durature con i propri simili. La radice delle molteplici "crisi" del nostro tempo (da quella economica a quella educativa) è fondamentalmente antropologica. Per uscirne, l'uomo – lo scienziato, l'economista, l'educatore, il genitore – è chiamato a riscoprire la sua vera identità, cioè riconoscersi creatura, in costante rapporto con il suo creatore: è la strada suggerita dai protagonisti degli incontri promossi dalla Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II. Uomini di scienza, di cultura e di fede in dialogo per affrontare le sfide del mondo contemporaneo – a cominciare dalla "biopolitica" – alla luce del Magistero sociale della Chiesa.
Valvo, P. A. B. (ed.), Quale scienza per quale uomo? La sfida della biopolitica, Cantagalli, Siena 2010: 208 [http://hdl.handle.net/10807/41669]
Quale scienza per quale uomo? La sfida della biopolitica
Valvo, Paolo Antonio Benedetto
2010
Abstract
A quale uomo si rivolge, oggi, la scienza? La possibilità reale (o illusoria) di manipolare i connotati biologici dell'esistenza umana mostra come l'uomo, inteso sia come soggetto che come oggetto della conoscenza scientifica, sia il grande assente della scienza contemporanea: l'antropologia individualista che esalta il dominio dell'uomo sulla realtà ha prodotto infatti un individuo a sua volta dominato da un ingranaggio sociale o tecno-scientifico, smarrito di fronte alle grandi questioni della vita e incapace di relazioni durature con i propri simili. La radice delle molteplici "crisi" del nostro tempo (da quella economica a quella educativa) è fondamentalmente antropologica. Per uscirne, l'uomo – lo scienziato, l'economista, l'educatore, il genitore – è chiamato a riscoprire la sua vera identità, cioè riconoscersi creatura, in costante rapporto con il suo creatore: è la strada suggerita dai protagonisti degli incontri promossi dalla Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II. Uomini di scienza, di cultura e di fede in dialogo per affrontare le sfide del mondo contemporaneo – a cominciare dalla "biopolitica" – alla luce del Magistero sociale della Chiesa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.