«È giudizio sicuro di tutti coloro che godono in qualche misura della ragione, che tutti gli uomini aspirano alla felicità’. Ma come essere o diventare felici? Ecco un problema che i mortali nella loro debolezza si sono sempre posti, e che ha suscitato molte e gravi controversie» (De civ. Dei, X, 1). La ricerca della felicità, alla luce di un’antropologia e di un’etica relazionali, si presenta quindi come un universale antropologico e la sua attuazione chiama in causa la conoscenza del vero fine/bene dell’uomo, da un lato, e la volontà positiva di tendervi con tutte le forze, dall’altro.
Colombo, G., Il giusto prezzo della felicità, EDUCatt, Milano 2012: 166 [http://hdl.handle.net/10807/40631]
Il giusto prezzo della felicità
Colombo, Giuseppe
2012
Abstract
«È giudizio sicuro di tutti coloro che godono in qualche misura della ragione, che tutti gli uomini aspirano alla felicità’. Ma come essere o diventare felici? Ecco un problema che i mortali nella loro debolezza si sono sempre posti, e che ha suscitato molte e gravi controversie» (De civ. Dei, X, 1). La ricerca della felicità, alla luce di un’antropologia e di un’etica relazionali, si presenta quindi come un universale antropologico e la sua attuazione chiama in causa la conoscenza del vero fine/bene dell’uomo, da un lato, e la volontà positiva di tendervi con tutte le forze, dall’altro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.